Supererò-i: la prima serata a Teatro di Progetto Orizzonti in cui si parlerà dei BES

Anna Rossoni

Categoria:

Corsi team building team working self building

Passiamo del tempo insieme?

Ho organizzato degli eventi per poter trascorrere del tempo insieme ed approfondire alcuni argomenti che potrebbero interessarti.

Indice

“Basta sentirsi diversi”: vi presento Progetto Orizzonti

Se sei un adolescente e senti che il tuo rapporto con la scuola non è felice, se sei un genitore e non sai cosa fare per aiutare tuo figlio o tua figlia, questo evento fa per te.

Negli ultimi anni mi capita spesso di ascoltare ragazzi che, pur avendo età diverse, mi raccontano una storia simile: quella di chi si sente “non abbastanza”. Non abbastanza capace, non abbastanza forte, non abbastanza all’altezza delle aspettative.

Vi propongo questa indagine in cui mi sono imbattuta qualche tempo fa.

In Italia, precisamente nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte), su 1866 ragazzi delle scuole medie e superiori, due giovani su tre dichiarano di non avere fiducia in sé stessi, mentre oltre il 65% guarda al futuro con ansia, paura o smarrimento. 

Al di là delle statistiche, ho osservato personalmente tutti questi numeri in ogni ragazzo che è entrato nel mio studio con le spalle curve, ma anche in ogni genitore che mi ha confessato: “Dottoressa, non so più come aiutarlo”.

Nel corso delle mie sedute ho sempre lavorato per creare contesti dove gli adulti possano capire meglio ciò che i ragazzi vivono e dove i giovani possano finalmente sentirsi visti, riconosciuti, accompagnati. Ma negli ultimi anni ho sentito crescere in me la necessità di fare di più.

Voglio raccontarvi di un progetto a cui sto lavorando da mesi. Si chiama Progetto Orizzonti ed è un’Associazione non profit nata per i giovani. L’evento di cui vi ho parlato all’inizio di questo articolo sarà la sua prima serata a Teatro: “Supererò-i”, un appuntamento formativo gratuito a cui siete tutti invitati.

Giovani e futuro: quali sono le sfide di oggi?

Da psicoterapeuta, nelle mie sedute accolgo ogni giorno storie, paure, entusiasmi e fragilità. Negli ultimi anni ho percepito un filo comune, un malessere diffuso che andava oltre le situazioni individuali. Un disagio che attraversa intere classi, intere famiglie, interi territori e che ha un nome: inclusione.

La sentiamo ovunque, nelle scuole, nelle aziende, nelle istituzioni, ma spesso dimentichiamo il luogo più importante in cui dovrebbe davvero abitare: la famiglia.

Come terapeuta, ho imparato che il primo passo per includere non è insegnare ma e-ducare.

Non è imporre valori o regole, ma dare tempo e spazio ai nostri figli per mostrarsi, per raccontarsi, per farsi conoscere davvero. Eppure, oggi, proprio dentro le nostre case, tanti ragazzi non si sentono accolti. Si chiudono, si allontanano, si difendono dal peso delle aspettative.

Abbiamo smesso di “educare” nel suo senso più vero: e-ducere, “tirare fuori”.

Di cosa hanno più bisogno i giovani?

Quando ho iniziato a leggere i risultati delle indagini sui giovani del nostro territorio, ho avuto la sensazione che quei numeri non fossero solo “dati”, ma fossero i volti di tanti ragazzi che avevo già incontrato in studio, e di molti altri che non avevo ancora conosciuto.

Ecco cosa è “uscito fuori” dai giovani che hanno trovato il coraggio di chiedere aiuto:

  • Due giovani su tre non credono in sé stessi
  • Più del 65% guarda al futuro con paura o ansia
  • Un terzo dichiara di non avere accesso a spazi di ascolto o supporto

Come psicoterapeuta, non riesco a considerarle solo statistiche: sono gridi sinceri di aiuto, a volte talmente sottovoce che noi adulti non riusciamo a sentirli. 

È da questa consapevolezza che è nato il Progetto Orizzonti.

Non è nata a tavolino, ma dall’incontro tra più sguardi: il mio, quello di chi lavora da anni con famiglie, ragazzi e scuole; quello di NBC – NaturaBenessereCultura, un brand che da tempo racconta il valore umano dei territori; e quello dell’agenzia di comunicazione Saved, che ha scelto di mettere la comunicazione al servizio di un progetto sociale ed educativo.

Ci siamo chiesti: “Cosa succede se uniamo competenze diverse per creare spazi reali di crescita per i giovani?”

La risposta è stata semplice, ma impegnativa: dobbiamo uscire dallo studio, uscire dalle aule, uscire dagli uffici e incontrarci “in mezzo”. In mezzo alle famiglie, alle scuole, alle società sportive, ai Comuni, alle aziende. In mezzo alla vita quotidiana dei ragazzi.

Così è nata Progetto Orizzonti, un’Associazione non profit che ha scelto di lavorare non sui giovani, ma con i giovani e con gli adulti che stanno loro accanto.

“Dal desiderio di restituire ai ragazzi il diritto di essere ascoltati, di scegliere, di costruire il proprio futuro con fiducia.”

Abbiamo iniziato da un’esperienza molto concreta: un Summer Camp in Val Bognanco, una settimana in cui 29 ragazzi hanno vissuto sport, natura, laboratori, momenti di ascolto e confronto con un team di professionisti. Ho visto ragazzi arrivare in silenzio e andare via con lo sguardo più alto, con parole nuove per raccontare le proprie emozioni, con una consapevolezza diversa del proprio valore.

In quei giorni ho capito che la direzione era quella giusta e da lì è nato il desiderio di fare un passo in più: non solo eventi ed esperienze, ma anche momenti di formazione e confronto per gli adulti. Perché non possiamo chiedere ai ragazzi di cambiare se non offriamo prima agli adulti strumenti nuovi per guardarli, ascoltarli, accompagnarli.

Per questo oggi Progetto Orizzonti è, prima di tutto, un ponte:

  • tra scuola e famiglia
  • tra territori e giovani
  • tra chi si occupa di educazione “di mestiere” e chi lo fa, ogni giorno, per amore

E il ciclo di incontri “Supererò-i” nasce esattamente con questa intenzione: portare nei teatri e nelle scuole del territorio temi che spesso restano chiusi nei corridoi, nei consigli di classe o nelle stanze di terapia, e trasformarli in occasioni di consapevolezza condivisa.

Il primo passo di questo percorso sarà la serata dedicata ai BES, Bisogni Educativi Speciali, in programma Sabato 22 Novembre a Villadossola.

Come presidente di Progetto Orizzonti e come psicoterapeuta, sento che questo progetto è la naturale estensione del mio lavoro clinico: non sostituisce la terapia, ma la accompagna, portando nel territorio ciò che troppo spesso resta chiuso tra quattro mura.

In fondo, Orizzonti è nato proprio per questo: perché nessun ragazzo debba sentirsi “sbagliato” solo perché procede con un passo diverso dagli altri, e perché nessun adulto debba più sentirsi solo nel difficile compito di stargli accanto.

“Questo è Orizzonti: una mano tesa, uno spazio di fiducia, un invito a scegliere la propria strada senza paura. Perché i giovani non sono “il futuro” in senso astratto. Sono il presente che abbiamo il dovere di custodire oggi, insieme.”

La serata del 22 novembre con Progetto Orizzonti

Cosa sono i BES: i Bisogni Educativi Speciali

Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di BES, ma non sempre se ne comprende davvero il significato. A volte si immagina un’etichetta, una categoria rigida, qualcosa che separa. In realtà, quando parliamo di Bisogni Educativi Speciali, parliamo di ragazzi che, in un dato momento del loro percorso, hanno bisogno di un modo diverso per essere accompagnati.

Un bisogno educativo speciale può riguardare difficoltà di attenzione, fragilità emotive, ansia da prestazione, blocchi nello studio, oppure condizioni più strutturate come DSA o ADHD. Ma al centro, sempre, resta la persona.

E ciò che vorrei trasmettere durante la serata è proprio questo. Un ragazzo non si riduce mai alla sua difficoltà, che dietro ad ogni fatica c’è un mondo da comprendere, e non un problema da correggere, e che esistono strategie, approcci e strumenti capaci di alleggerire il carico per tutti: genitori, insegnanti e soprattutto ragazzi.

Non si tratta di “fare di più”, ma di fare meglio, con più consapevolezza e meno solitudine.

La serata si intitola “Basta sentirsi diversi! I BES a confronto: strumenti e strategie per giovani, famiglie e insegnanti” ed è il primo passo del percorso “Supererò-i”.

Sul palco sarò affiancata da Laura Brivio, pedagogista e docente con una lunga esperienza nell’inclusione scolastica. Insieme proveremo a intrecciare due sguardi: il mio, più orientato alla dimensione emotiva e relazionale, e il suo, radicato nella pratica didattica e nella vita quotidiana della scuola.

Il nostro obiettivo è offrire una bussola per chi si sente disorientato, per chi vive accanto a un ragazzo che fa fatica a trovare il proprio ritmo, o per chi, a scuola, prova ogni giorno a costruire spazi più inclusivi senza avere sempre gli strumenti giusti.

Non sarà un incontro “frontale” ma un dialogo. Una condivisione di esempi reali, storie, strategie che non risolvono tutto, ma che spesso aprono possibilità. Ed è questo, in fondo, il motivo per cui ho scelto di portare il mio lavoro fuori dallo studio. Perché la salute psicologica dei giovani è sempre una questione di comunità.

Come iscriversi: un invito personale

Se ti ritrovi in queste parole, se pensi a un volto preciso mentre leggi, tuo figlio, tua figlia, un alunno, un ragazzo che segui, allora mi piacerebbe averti in sala il 22 novembre o in tutti i prossimi incontri dell’Associazione!

L’incontro è:

  • gratuito
  • aperto a genitori, insegnanti, educatori e adolescenti interessati
  • su prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti

Vi aspetto!

Visita il sito dell’Associazione: https://progettoorizzonti.it/

Anna Rossoni

Dott.ssa Anna Rossoni laureata in Psicologia presso Università di Padova, specializzata in medicina Psicosomatica presso Università di Padova.

Iscritta all’albo degli Psicologi del Veneto n.3953 sezione A.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

dal blog

Ultimi articoli

Compila il form sotto