San Valentino è una data che davvero in pochi lasciano passare senza almeno per un momento provare un’emozione, piacevole o spiacevole che sia…
Purtroppo però San Valentino rischia spesso di essere vissuto un po’ come a volte accade per il Natale: tutti buoni e tutti vicini… perché è Natale!
Ma perché abbiamo bisogno di aspettare una scadenza, una ricorrenza o una data precisa per dimostrare e dichiarare ciò che proviamo a chi ci sta accanto??
Il dialogo è una delle colonne portanti in una sana relazione, è uno strumento indispensabile per aprire un canale di scambio, riuscire a capire l’altro, esprimersi in modo che l’altro possa comprendere ciò che mi sta a cuore. Ciascuno comunica in modo diverso, è vero, e non si può dire che una forma di comunicazione sia migliore dell’altra. Chapman sostiene che ci siano cinque modalità, che chiama “linguaggi”, per comunicare al nostro partner ciò che proviamo.
Quello che è indispensabile è che si cerchi il modo adatto affinchè le nostre parole arrivino non solo alle orecchie di chi abbiamo di fronte ma anche e soprattutto al suo cuore, unica vera porta d’accesso.
Cercare di convincere una persona sulla irragionevolezza delle sue argomentazioni è sicuramente il modo per portarla a difendere queste ad oltranza e ad irrigidirsi nella sua posizione. Succede di rado, infatti, che attraverso la formula verbale del ‘tu hai torto ed io ho ragione’ si riesca a convincere; difficilmente, infatti, si è disposti ad accettare ed ammettere di aver sbagliato.
L’arte della persuasione sta nel saper “aggiungere”, non nel togliere, per dirottare la prospettiva della persona nella direzione voluta.
Giorgio Nardone nel suo libro “correggimi se sbaglio” individua quattro ingredienti principali di un dialogo strategico, ossia, di un dialogo capace di trasformare i disaccordi in accordi, i possibili conflitti in alleanze, uno dei questi è l’evocare sensazioni. Un messaggio per avere un effetto dovrebbe riuscire a provocare delle emozioni in chi lo riceve.
E come diceva Tommaso d’Aquino infatti ‘non c’è cosa nell’intelletto che prima non passi per i sensi‘ e se un messaggio è in grado di suscitare un brivido sulla pelle sicuramente sarà molto più efficace di una fredda spiegazione e avrà maggiore probabilità di colpire nel segno.
Allora istituiamo noi, quanti più San Valentino possiamo durante l’anno, affinchè il cuore sia pronto a “sentire” ciò che la ragione magari rifiuta…Ecco perché credo che non sia sufficiente approfittare di una scadenza, di una ricorrenza insomma …non di “una” ma, utile sano e bello per la coppia è saper e voler creare più momenti nei quali fermarsi a guardare il valore di ciò che si è costruito e di ciò che ancora deve essere ultimato.
Le diversità non sono un limite ma sono una risorsa!
È urgente imparare a gestire questi confronti, a non viverli solo come un peso ma anche come un’opportunità: opportunità che nasce dalla nostra capacità di accogliere le differenze di cui gli altri sono portatori.
…ma di questo parleremo insieme la prossima volta….