Nei problemi di coppia la comunicazione è l’attore protagonista.
Nella relazione tutto è comunicazione: gesti, parole e silenzi, abitudini, ritardi o puntualità… Tutto è comunicazione perché Tutto può suscitare reazioni e concorre a costruire o a appesantire la relazione.
La comunicazione ha due canali: quello verbale, fatto di parole e silenzi e quello non verbale, fatto di gesti, in cui il corpo gioca la sua parte. Ma la comunicazione è fatta anche di toni, emozioni, sentimenti e pensieri nascosti che spesso generano il vero corpo del discorso.
Nella vita concreta i due tipi di comunicazione spesso si mescolano e parole e gesti possono dare messaggi concordanti o discordanti. Questo capita quando le parole non corrispondono al tono o ai gesti, e la comunicazione diventa ambigua.
Il mezzo più importante per la costruzione di una coppia è il dialogo.
Per la verità le coppie parlano molto, soprattutto all’inizio del loro rapporto, nell’innamoramento, quando si hanno tante cose da dire e si ascolta tutto quello che l’altro racconta.
In questa fase parlare e ascoltare sembrano cose facili da farsi: ci sembra di comprendere bene quello che l’altro dice.
Ma quando la vita diventa quotidianità la comunicazione si fa più essenziale… e qui iniziano i problemi di coppia.
I ritmi delle giornate permettono spazi di comunicazione brevi, spesso legati ad avvenimenti o fatti esterni. Ci si racconta come è andata la giornata, le cose che abbiamo fatto o che dobbiamo fare, ci si organizza.
Una delle difficoltà che le coppie sposate lamentano è:
“parliamo poco di noi”.
Per la verità diciamo tante cose, ma di noi no.
Non prendiamo il tempo per parlarci. Pensiamo di conoscere bene l’altro, spesso crediamo di sapere già dove andrà a parare appena inizia a dirci qualcosa, ma non mettiamo in conto che le persone evolvono, cambiano i loro pensieri e soprattutto il loro mondo interiore, come anche il nostro che a volte resta inaccessibile all’altro perché lo tratteniamo.
E così le nostre giornate sono spesso piene di questi sottintesi che finiscono per diventare malintesi.
Problemi di coppia …il buon dialogo.
Ma allora come entrare in dialogo?
Cosa è necessario?
Ci sono delle regole?
Regole…
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Perché si costruisca il noi occorre che ci sia un io ben definito
Occorre che io conosca chi sono, valore e limiti, e abbia acquisito una certa familiarità col mio mondo interiore. Che conosca “quello che mi succede dentro e abbia le parole per dirlo”.
Diventa più facile sapere con chiarezza quello che si vuole dire e quello che si desidera tenere per sé, perché non è maturo o non è ancora il momento.
Una comunicazione personale, semplice e non per massimi sistemi o principi, è una condizione indispensabile per un dialogo costruttivo. -
È importante che la comunicazione tenga conto dell’altro.
È a lui o a lei che voglio dire quella cosa che mi sta a cuore. Mentre a volte parliamo semplicemente a noi stessi ad alta voce nella speranza che l’altro comprenda.
È perché l’altro cum-prenda, prenda dentro di sé, quello che voglio dire, che devo tenere conto di chi è.
Per questo sono importanti i confini. Mentre sfogarsi con l’altro, confidargli tutti i particolari del proprio vissuto interiore, significa prenderlo per un terapeuta o per un cestino dei rifiuti dentro quale svuotare tutto gratuitamente.
O ancora voler comunicare a ogni costo induce a far pressione sull’altro per farlo parlare. Invece parlerà se sente che gli si offre uno spazio d’ascolto, di attenzione alla sua persona.Si tratta prima di tutto di creare un clima di accoglienza, di apertura, di “non giudizio”…se vivo realmente questo atteggiamento costruttivo, l’altro lo sentirà e il dialogo potrà instaurarsi.
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La comunicazione è fatta di parole e di ascolto.
Senza queste due realtà c’è monologo.
Quante volte abbiamo la sensazione di “parlare al muro”!L’ascolto, lo spazio che ha e che gli diamo permette la comprensione autentica di quello che l’altro è, che vuole dire, magari con fatica. L’ascolto reale permette di fare spazio dentro di noi a quello che l’altro dice. Permette di intuire i sentimenti che sottendono certe comunicazioni e lascia il tempo all’altro di dirsi fino in fondo.
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È importante darsi un tempo per parlare.
Per parlare di noi, non solo dei problemi della famiglia e delle decisioni da prendere, ma di come pensiamo o vediamo le cose, di quello che per noi è importante, delle cose in cui crediamo e che abbiamo vissuto.
Un tempo per rivelare all’altro chi siamo, i nostri sentimenti interiori più profondi.
È alimentando la comunicazione con tempi così che la relazione si consolida.
Tempi troppo lunghi sfiancano e, a volte, le promesse a cui aderiamo sul filo della stanchezza ci si ritorcono contro.
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E’ importante darsi uno spazio.
Ci sono parole che hanno bisogno di essere dette in uno spazio capace di creare l’intimità. Uno spazio esterno non interrotto dal telefono, dai pianti dei bambini, dalle cose da fare, dai rumori o dai programmi televisivi.
Uno spazio personale comunicativo della coppia alimenta il suo …Ben-Essere.
Se poi diventa una buona abitudine permette di sapere che, insieme al tempo per parlare ci sarà uno spazio capace accogliere “la coppia”. Ogni coppia ha, o deve avere …il suo, quello capace di far ritrovare l’intimità.
Quali atteggiamenti facilitano la comunicazione e costruiscono l’intesa?
Quali la distruggono o la ostacolano???
Di questo ne parleremo la prossima volta….