Estate: cos’è, come viverla al meglio in Psicologia

Anna Rossoni

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Estate: diamo la definizione

Estate: dal latino aestas-atis, “calore“, è la seconda stagione dell’anno dopo la primavera e prima dell’autunno, compresa, per l’emisfero boreale, tra il solstizio d’estate (21 giugno) e l’equinozio d’autunno (tra il 22 e il 23 settembre), mentre, per l’emisfero australe, tra il 21 dicembre e il 20 marzo. Stagione caratterizzata da giornate più lunghe e da temperature più alte perché i raggi del sole investono per più tempo e più perpendicolarmente l’atmosfera terrestre.

estate definizione significato aestas-atis calore stagione da giugno a settembre

L’estate è la stagione della libertà, eppure qualcuno non riesce a viverla così. In questo articolo vediamo cos’è questa stagione per la Psicologia, cosa porta con sé quando arriva e quando finisce, perché è possibile arrivare ad odiare l’estate e come è possibile viverla al meglio.

Estate in Psicologia: la stagione della libertà

Vorrei iniziare proponendoti una domanda, a cui proverò anche ad azzardare una risposta.

Se ti chiedessi di chiudere gli occhi e di immaginare l’estate…

Quale sarebbe la prima sensazione che sentiresti nascere in te?

Ora la mia risposta: sono sicura che una parte di te ha provato un forte senso di libertà.

È ormai quasi uno stereotipo per ognuno di noi associare l’estate alla libertà, alla spensieratezza, insomma…ad un respiro di vita!

Estate, la stagione della libertà.

Ma perché ci sentiamo davvero liberi solo d’estate? E perché c’è chi non riesce a vivere questa libertà tanto da arrivare ad odiarla?

Ho scelto per questo articolo un titolo volutamente provocatorio, perché, vista la stagione, mi piacerebbe soffermarmi su come viviamo l’estate, cercando di stimolare una riflessione più profonda sul nostro approccio alla vita.

Perché, se davvero estate è vitalità, dovremmo ricordarci di vivere sempre, anche quando finisce, anche se ci sembra di odiarla.

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Estate: perché la amiamo così tanto?

Il termine estate deriva dal latino “aestas”, “caldo bruciante”.

Ma che stagione è l’estate?

Analizziamo insieme lo stereotipo e l’approccio comune alla stagione estiva.

L’estate è il periodo dell’anno in cui più ci esponiamo verso l’esterno, uscendo allo scoperto dopo l’inverno passato a casa, nella nostra zona sicura.

Caldo, giornate lunghe e tanta luce ci permettono di respirare una ventata di esperienze e di attività, di riempire le ore e vederle scorrere velocemente tra divertimento e relax.

L’estate è anche il momento in cui sentiamo di “staccare la spina” dalla frenesia delle nostre routine lavorative o di studio, dalle abitudini di tutti i giorni.

In una parola, quando arriva la bella stagione arriva ciò che attendiamo tutto l’anno: le vacanze o ferie.

Desiderare e pianificare il tempo libero compiendo ciò che normalmente non abbiamo modo di fare, raggiungere destinazioni “proibite” o panorami mozzafiato o ancora condividere momenti memorabili con le persone a cui teniamo di più senza i pensieri e le ansie a cui siamo abituati, ci solleva dal peso che quotidianamente sentiamo di portare sulle spalle.

Tutto questo è riassunto nella sensazione che sono sicura tu abbia provato anche solo per un istante: la libertà.

Ma tanto è piacevole il solo pensiero di trovarsi sulla sabbia del mare o su un sentiero di montagna, quanto la fine delle vacanze provoca in noi un forte senso di stress, di noia e di ritorno alla “solita” vita.

Se a giugno e a luglio la vita sembra sorridere più leggera del solito, a settembre tutto torna a pesare sul nostro umore.

Odiare l’estate: perché succede?

Perché per qualcuno di noi l’estate è una stagione da odiare? Come è possibile odiare l’estate?

Se da un lato la stagione estiva è il momento dello svago, delle valigie e dei viaggi che iniziano, delle feste, dei bagni al mare e delle passeggiate in montagna, per altri tutte queste situazioni sono fonti di stress.

C’è chi, per esempio, vive l’estate con un senso di esclusione e frustrazione a causa delle difficoltà economiche. Le vacanze, i viaggi e le esperienze spensierate hanno un costo che non tutti possono permettersi, e chi rimane indietro può sentirsi fuori posto. L’idea stessa che l’estate debba essere sinonimo di evasione diventa un’ulteriore pressione, come se non poter “scappare” fosse un fallimento personale.

Con l’arrivo della bella stagione, i vestiti si accorciano, i tessuti si fanno leggeri, e il caldo non lascia scampo: mostrarsi diventa inevitabile. Per alcuni, questo significa sentirsi inadeguati, giudicati. La paura di esporsi, però, non è solo fisica. L’estate, con la sua spinta alla socialità, può far emergere insicurezze profonde, il timore di non essere abbastanza, di non avere abbastanza amici, di non essere all’altezza di una stagione che sembra richiedere leggerezza e felicità incondizionata.

Per alcuni, l’estate è il momento in cui il silenzio si fa più assordante. La routine frenetica degli altri mesi lascia spazio a vuoti difficili da riempire, e questo può portare a confrontarsi con questioni personali irrisolte. Ci sono situazioni che d’inverno si riescono a evitare grazie agli impegni quotidiani, ma che in estate tornano a galla con forza. A volte, la solitudine sembra una scelta più sicura rispetto all’idea di doversi adattare a un mondo che si muove veloce, mentre dentro si sente il bisogno di fermarsi.

C’è anche chi, paradossalmente, non si sente più felice con l’aumentare della luce e del calore. Esistono variazioni dell’umore legate alle stagioni, e se l’inverno porta con sé malinconia, anche l’estate può essere difficile da affrontare. È il caso di alcuni disturbi che prendono il nome di “Disturbi Affettivo-Stagionali“, che però che consiglio sempre di approfondire prima di compiere diagnosi affrettate.

E così, mentre per molti l’estate è sinonimo di leggerezza, per altri diventa un periodo di contraddizioni, in cui il desiderio di appartenenza si scontra con il bisogno di rifugiarsi altrove. Ed è importante ricordare che va bene così. Non tutti devono amarla, e non c’è niente di sbagliato in questo.

Odiare la fine dell’estate: come vivere al meglio il rientro?

A questo tema ho dedicato un articolo in cui approfondisco un pò di più la stagione del rientro e l’arrivo dell’autunno, lo trovi qui.

Perché è così difficile affrontare la fine dell’estate e l’arrivo di Settembre? Come possiamo affrontare al meglio questo momento?

Ecco la lezione di Psicologia che possiamo portare a casa: la vita ci insegna che tutte le cose hanno un inizio ed una fine, e così accade anche per l’estate.

Il cambiamento, però, non inizia semplicemente ripetendoci questa filastrocca, ma trovando il modo di non far finire la stagione della nostra libertà e la vitalità, che può e deve continuare anche dopo la fine dell’estate.

Ma dove sbagliamo? Come possiamo cambiare questa nostra cattiva abitudine?

Come vivere al meglio la fine dell’estate e sentirsi “in ferie” tutto l’anno

infografica tre consigli per vivere al meglio l'estate e l'arrivo di settembre

Innanzitutto chiediamoci: “cos’è per noi l’estate?”.

Cosa la rende tale al nostro sguardo, e dunque quali suoi ingredienti dobbiamo cercare (e possiamo trovare) anche durante le altre stagioni?

Abbiamo detto che estate è vacanza, è riposo, è “staccare la spina” ed è sole e luce, durante tutto il giorno.

Partiamo da qui, muovendoci un passo alla volta.

L’estate è vacanza.

1. Trova il tuo modo di “andare in vacanza” durante l’anno

Siamo abituati a pensare che solo in estate sia possibile “andare in vacanza”, non soltanto fisicamente o geograficamente.

Andare in vacanza significa aprire lo sguardo a nuovi orizzonti, significa riposare ma anche dedicare tempo a se stessi e a coloro di cui ci circondiamo, alla propria salute e al proprio benessere, significa rimettersi al centro.

Perché releghiamo tutto ciò a soli due/tre mesi all’anno?

Quante volte contiamo i giorni sul calendario aspettando che arrivino le ferie per ricaricare un po’ le energie?

Forse troppe.

Ecco la prima riflessione.

Estate è vacanza ma vacanza non è solo d’estate.

Ritagliamo gli spazi di cui abbiamo bisogno per coltivare la famiglia, gli amici, ma anche noi stessi e le nostre passioni durante tutte le stagioni dell’anno.

come vivere al meglio l'estate

2. Trova i tuoi momenti in cui “staccare la spina”, non solo d’estate

Estate è anche “staccare la spina”.

I latini indicavano con feria i giorni della settimana dedicati al culto pubblico o privato.

Insomma, le ferie hanno dalla storia antica un aspetto di eccezionalità e di rottura con la quotidianità della settimana.

L’estate è anche fuga dalla nostra routine perché, in ferie, dimentichiamo per un attimo le schematiche agende con impegni lavorativi, scolastici o personali, per lasciarci andare a giornate libere.

Il secondo passo da compiere è imporsi di non rimandare i momenti di ricarica dalla frenesia dei nostri impegni.

La vita non deve assomigliare ad un pendolo che oscilla tra lavoro e pausa dal lavoro.

È bene stabilire il miglior ritmo affinché la nostra produttività e il nostro umore camminino insieme, per il nostro benessere e il nostro equilibrio mentale, oltre che fisico.

come vivere al meglio l'estate e la fine delle vacanze

3. Trova la luce di ogni stagione

L’estate è anche una questione di luce.

Le giornate sono più lunghe, il sole ci illumina e ci riscalda.

Di contro, in inverno si fa presto buio e l’atmosfera diventa fredda in un attimo.

Accanto ai momenti in cui “andare in vacanza” e “staccare la spina” (per ricaricarci emotivamente e fisicamente non solo d’estate) dobbiamo imparare a trovare la luce in ogni stagione.

La luce che dobbiamo cercare non è altro che la capacità di vedere anche il bicchiere mezzo pieno di una giornata di pioggia o di un mese invernale, che può essere vissuta con lo stesso entusiasmo e gratitudine con cui assaporiamo l’estate.

La luce è ciò che ci permette di “vedere” davvero ciò abbiamo, ogni giorno dell’anno.

come vivere al meglio l'estate e la fine delle vacanze

È vero: l’estate è la stagione della libertà e della leggerezza.

Ma sono profondamente convinta che la vita meriti di essere vissuta con lo stesso protagonismo e libertà… sempre, in ogni sua stagione.

Ecco perché non solo l’estate deve essere la stagione della libertà!

Anna Rossoni

Dott.ssa Anna Rossoni laureata in Psicologia presso Università di Padova, specializzata in medicina Psicosomatica presso Università di Padova.

Iscritta all’albo degli Psicologi del Veneto n.3953 sezione A.

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