In amore come nel lavoro, è possibile essere vittime di comportamenti ingannevoli che sembrano innocui ma che in realtà non lo sono: uno di questi è il comportamento passivo-aggressivo.
Hai mai avuto a che fare con qualcuno che sembra sabotarti in modo sottile, che ti fa sentire in colpa senza mai dirlo apertamente o che sembra remare contro anche quando afferma di aiutarti? O, forse, ti riconosci in questi atteggiamenti?
Il comportamento passivo-aggressivo è una modalità comunicativa ingannevole, caratterizzata da un’espressione indiretta di rabbia e frustrazione. Invece di manifestare apertamente il disagio, chi adotta questo atteggiamento utilizza procrastinazione, sarcasmo, vittimismo e ostilità celata per comunicare il proprio malessere.
Ma come riconoscerlo?
Immagina un collega che accetta con entusiasmo un incarico, ma poi procrastina costantemente la sua realizzazione, o un partner che, invece di esprimere apertamente il proprio disappunto, utilizza il silenzio o il sarcasmo per comunicare il proprio malcontento. Queste dinamiche non solo generano confusione e frustrazione, ma possono anche erodere la fiducia e l’empatia all’interno delle relazioni.
In questo articolo, esploreremo in profondità cos’è un comportamento passivo-aggressivo, i segnali distintivi di questa personalità, le possibili cause sottostanti e, soprattutto, le strategie pratiche per gestirlo e promuovere interazioni più sane e autentiche con un carattere simile.

Cos’è il comportamento Passivo-Aggressivo
Prima di continuare a leggere questo articolo, è bene fare una premessa
Noi esseri umani per instaurare delle relazioni sane dobbiamo per forza comunicare (anche il silenzio è una forma di comunicazione). Ogni comunicazione è composta a sua volta da alcuni elementi essenziali come un messaggio, un mittente che lo pronuncia e un destinatario che lo riceve, ma anche un rumore che lo infastidisce e un canale scelto per comunicare.
Lo stile di una comunicazione è la modalità con cui il destinatario sceglie di veicolare un messaggio. Ne esistono quattro:
- Passivo (evita il conflitto, fatica a esprimere i propri bisogni, tende a sottomettersi agli altri)
- Aggressivo (impone la propria opinione, non ascolta gli altri, usa un tono duro e prevaricatore)
- Passivo-aggressivo (dice “sì” perché non è in grado di dire “no”, accumulando rabbia, tensione e disagio in modo indiretto)
- Assertivo (comunica in modo chiaro e rispettoso, esprime i propri bisogni senza prevaricare gli altri)

Quando parliamo di Passivo-Aggressività, dunque, stiamo parlando di una modalità di una comunicazione, ma anche di un comportamento e di un effetto sulla relazione tra due persone.
Bene, chiarita questa cosa: ecco la definizione di Passivo-Aggressivo e quando questa personalità è a tutti gli effetti un disturbo.
Definizione e significato di Passivo-Aggressivo

In Psicologia, il comportamento passivo-aggressivo rappresenta una modalità indiretta di esprimere sentimenti negativi, come rabbia o frustrazione, attraverso azioni o atteggiamenti che mascherano l’ostilità. Invece di manifestare apertamente il proprio disappunto, l’individuo adotta comportamenti che, sebbene apparentemente innocui, celano un’aggressività sottostante.
Ma cosa significa?
In parole più semplici, il comportamento passivo-aggressivo è definito come un “modo deliberato e mascherato di esprimere sentimenti di rabbia“.
La differenza tra aggressività diretta e aggressività passiva
Mentre l’aggressività diretta si manifesta attraverso comportamenti espliciti, come urla o confronti aperti, l’aggressività passiva si esprime in modo sottile e indiretto. Ad esempio, una persona potrebbe accettare un compito con entusiasmo, ma poi procrastinare deliberatamente la sua esecuzione, esprimendo così il proprio disappunto senza dichiararlo apertamente.
Il Significato di Passivo-Aggressivo e il confine con il disturbo di personalità
Distinguere un comportamento passivo-aggressivo occasionale da un vero e proprio disturbo della personalità può essere complesso, soprattutto perché chiunque, in momenti di stress o frustrazione, può adottare atteggiamenti simili. Tuttavia, quando questo schema diventa una modalità abituale e pervasiva di interazione, potremmo trovarci di fronte a un quadro clinico più serio.
I disturbi di personalità sono condizioni psicologiche caratterizzate da schemi rigidi e disfunzionali di pensiero, comportamento ed emotività, che influiscono negativamente sulle relazioni e sul benessere dell’individuo. Tra questi, in passato, il Disturbo Passivo-Aggressivo di Personalità è stato considerato una diagnosi a sé stante nei manuali di psichiatria. Col tempo, però, è stato riclassificato come un insieme di tratti che possono emergere in altri disturbi della personalità, come il Disturbo Borderline o il Disturbo Evitante.
Questo perché la tendenza a esprimere rabbia e frustrazione in modo indiretto non è necessariamente un segnale di patologia, ma può derivare da fattori ambientali, educativi e situazionali. È quindi fondamentale distinguere tra un comportamento passivo-aggressivo occasionale che può rappresentare una reazione temporanea a difficoltà emotive e un pattern cronico e radicato, che compromette il funzionamento personale e le relazioni con gli altri.
Come si manifesta un comportamento Passivo-Aggressivo
Comportamenti e frasi tipiche nei diversi contesti
Vediamo insieme alcuni comportamenti tipici ed esempi concreti in vari contesti per riconoscere quali tra questi sono segnali di una personalità passivo-aggressiva.
Il comportamento passivo-aggressivo si manifesta attraverso segnali spesso sottili e indiretti, che rendono difficile riconoscerlo immediatamente. Tuttavia, esistono alcuni tratti distintivi che emergono sia nelle relazioni personali che in quelle professionali.
- Procrastinazione: rimandare continuamente compiti o impegni come forma di resistenza passiva.
- Sarcasmo e ironia: rispondere in modo pungente o sarcastico per evitare una discussione diretta, spesso minimizzando o negando l’intento ostile.
- Vittimismo: atteggiarsi a vittima per suscitare sensi di colpa negli altri, invece di affrontare apertamente un problema.
- Ostilità mascherata: fare finta di essere d’accordo con una richiesta, salvo poi non rispettarla o eseguirla in modo volutamente inefficace.
In una relazione d’amore
Nelle relazioni familiari, di coppia o di amicizia, il comportamento passivo-aggressivo può emergere attraverso:
- Silenzi prolungati o risposte vaghe per evitare il dialogo.
- Critiche velate, spesso camuffate da “scherzi”.
- Dimenticanza intenzionale di impegni presi con il partner o gli amici.
- Frasi ambigue come “Fai come vuoi” o “Non importa”, cariche di risentimento non espresso.
In ambito lavorativo
In ambito lavorativo, il comportamento passivo-aggressivo può generare tensioni e ridurre l’efficienza. Alcuni segnali tipici sono:
- Resistenza passiva alle richieste di capi o colleghi, con scuse frequenti per giustificare ritardi.
- Commenti sarcastici sulle decisioni aziendali o sulle capacità dei superiori.
- Mancanza di collaborazione o sabotaggio silenzioso del lavoro altrui.
- Atteggiamento ambiguo: apparente accondiscendenza seguita da azioni che vanno nella direzione opposta.
Riconoscere questi segnali è il primo passo per affrontare il comportamento passivo-aggressivo e migliorare la qualità delle relazioni.
Le cause del comportamento Passivo-Aggressivo
Se sei curioso/a di sapere perché quella persona adotta con te un atteggiamento passivo-aggressivo, o se vuoi capire il motivo per cui tu tendi a comportarti e comunicare così, queste sono le cause più frequenti.
Il comportamento passivo-aggressivo è infatti spesso influenzato da una combinazione di:
- fattori educativi
- familiari
- psicologici
- sociali
Te ne parlo qui sotto, prova a chiederti quale di queste situazioni ti rappresenta di più e poi scopri come si può gestire questa personalità.
Influenze educative e familiari
Le radici del comportamento passivo-aggressivo spesso si trovano nell’infanzia. In famiglie dove l’espressione diretta di emozioni come la rabbia o il disaccordo è scoraggiata o punita, i bambini imparano a reprimere questi sentimenti. Di conseguenza, sviluppano modalità indirette per esprimere il loro malcontento, poiché hanno interiorizzato l’idea che manifestare apertamente emozioni negative sia inaccettabile. Questo modello appreso può persistere nell’età adulta, portando a comportamenti passivo-aggressivi nelle relazioni interpersonali.
Bassa autostima e paura del confronto
Le persone con bassa autostima possono sentirsi insicure riguardo al proprio valore e alle proprie capacità. Questa insicurezza le porta a evitare confronti diretti, temendo il rifiuto o la disapprovazione. Di conseguenza, utilizzano comportamenti passivo-aggressivi come meccanismo di difesa per esprimere disappunto o frustrazione senza affrontare apertamente la fonte del loro disagio. Questo permette loro di evitare il confronto diretto, mantenendo al contempo una facciata di conformità o accettazione.
Il mio articolo sull’autostima: “Come smettere di sentirsi inadeguati”
Legami con disturbi psicologici (ansia, depressione)
Il comportamento passivo-aggressivo è spesso associato a disturbi psicologici come ansia e depressione. Individui che soffrono di ansia possono evitare il confronto diretto a causa della paura di situazioni stressanti o conflittuali, manifestando invece il loro disagio attraverso comportamenti indiretti. Allo stesso modo, la depressione può portare a sentimenti di impotenza o disperazione, che si traducono in atteggiamenti passivo-aggressivi, poiché la persona non si sente in grado di esprimere apertamente le proprie emozioni o bisogni.
Il mio articolo sull’ansia: “Come calmare l’ansia”

Come gestire una persona Passivo-Aggressiva
Cosa fare e come rispondere
Se questo argomento ti spaventa, ti propongo tre semplici passi da seguire, da compiere uno alla volta. Inizia con il primo e osserva i risultati, se non ne osservi adotta la seconda strategia e infine, se ti piacerebbe avere un supporto, il terzo passo ti aiuterà a gestire e affrontare ogni situazione futura.
L’obiettivo è aiutarti a rimanere sereno/a, comunicare in modo efficace e capire quando è il momento di prendere le distanze.
1) Mantieni la calma e gestisci le tue emozioni
La prima cosa da fare è non farti trascinare nel loro gioco. Le persone passivo-aggressive tendono a lanciare frecciatine, a fare la vittima e in realtà a sentirsi davvero come tali, cercando di provocare una reazione emotiva. Se ci riescono, ottengono potere sulla situazione.
- Fermati e respira. Prima di rispondere, prenditi un momento. Fai un respiro profondo e ricorda che non devi reagire d’istinto.
- Non prenderla sul personale. Il loro comportamento è spesso una strategia difensiva, non un attacco personale. Mantieni il distacco emotivo.
- Usa la tecnica della “nebbia”. Rispondi in modo neutro e tranquillo, senza dare loro la soddisfazione di una reazione arrabbiata. Es. “Capisco il tuo punto di vista” oppure “Mi dispiace che la pensi così”.
2) Impara l’arma dell’assertività
Una volta mantenuta la calma, è il momento di affrontare la situazione in modo assertivo, cioè dire le cose chiaramente senza essere aggressivo.
- Fai domande dirette. Se una persona passivo-aggressiva usa il sarcasmo o il vittimismo, chiedile con calma cosa intende davvero. Es. “Cosa intendi con questa frase?” o “Hai bisogno di qualcosa?”. Questo le costringe a essere più trasparenti.
- Metti i confini. Se qualcuno continua a comportarsi in modo passivo-aggressivo, fai capire che non accetti questo atteggiamento. Es. “Preferirei che mi dicessi direttamente se c’è un problema, così possiamo risolverlo insieme”.
- Riconosci i loro bisogni senza giustificare il comportamento. Spesso chi è passivo-aggressivo si sente frustrato o non ascoltato. Puoi dire: “Capisco che questa situazione ti metta in difficoltà, ma preferirei parlarne in modo diretto”.
3) Un passo indietro e uno “incontro”
Fai un passo “indietro”. Se ti trovi a interagire con una persona passivo-aggressiva, il primo passo è non tollerare il comportamento nocivo. È fondamentale stabilire dei confini chiari e non accettare dinamiche che ti danneggiano. Non devi giustificare o accettare il comportamento passivo-aggressivo come qualcosa di normale.
Per farne uno “incontro”. Non vedere questo “passo indietro” come un allontanamento: prendere le giuste distanze (l’arte della prossemica) è un’opportunità per vedere la persona come qualcuno che sta vivendo una difficoltà. Spesso dietro questo atteggiamento c’è una persona che fa fatica a comunicare in modo diretto, che non sa come esprimere i propri bisogni o sentimenti.
A questo punto sarai in grado di mostrargli un altro modo di comunicare. Invece di reagire con aggressività o frustrazione, cerca di accogliere il loro disagio, mostrando con pazienza e comprensione un modo diverso di interagire. A volte, un semplice esempio di comunicazione più aperta può fare la differenza. Aiuta la persona a sentirsi compresa, senza giudicare il suo comportamento, ma proponendo un approccio più sano ed efficace.