Tipi di comunicazione: quali sono e quando usarli
Parliamo di comunicazione: quanti e quali sono i tipi di comunicazione? In quanti modi è possibile comunicare lo stesso messaggio?
Sono Anna Rossoni, Psicologa e Psicoterapeuta e in questo articolo approfondisco un argomento che a me sta a cuore e con cui lavoro ogni giorno.
La comunicazione è una delle forme di relazione più importante: è fondamentale saper comunicare non soltanto per capire meglio gli altri (e farci capire meglio), ma anche per imparare a conoscere noi stessi, per raggiungere i nostri obiettivi e per costruire relazioni d’amicizia e in famiglia forti e durature, ma anche e soprattutto per crescere in ambito professionale e lavorativo.
Insomma, saper comunicare è una competenza che credo tutti dovremmo sviluppare.
Eppure spesso commettiamo l’errore di comunicare in modo automatico, immediato, con il pilota automatico inserito.
E lo facciamo senza renderci conto che ogni elemento della comunicazione concorre a creare il messaggio finale che il nostro destinatario decodifica.
Screzi, litigi o incomprensioni, problemi a lavoro, a scuola o in famiglia: la comunicazione è quasi sempre la soluzione se vuoi raggiungere uno scopo nella vita.
Ma sei consapevole del tuo modo di comunicare? Pensi sia efficace?
Sai che potrebbe esserci qualcosa che influenza la tua comunicazione senza che tu te ne renda conto?
Cos’è la comunicazione
La comunicazione è uno degli strumenti più potente e fondamentale nella nostra vita.
Non si tratta solo di scambiare informazioni, ma di creare connessioni, costruire relazioni e comprendere il mondo che ci circonda.
In psicoterapia, la comunicazione assume un ruolo ancora più centrale, diventando il veicolo attraverso cui si esplorano e si comprendono i sentimenti, i pensieri e i comportamenti.
Ma cos’è esattamente la comunicazione?
In termini semplici, la comunicazione è un processo complesso e inevitabile attraverso il quale un individuo trasmette un messaggio a un altro individuo, che a sua volta lo riceve, lo interpreta e risponde. Questo processo può avvenire attraverso parole, gesti, espressioni facciali, toni di voce e persino silenzi.
Il principale modello che ne spiega il funzionamento è il cosiddetto schema del mittente-messaggio-destinatario.
Gli elementi della comunicazione
Gli elementi tipici della comunicazione sono quattro: il mittente, il messaggio, il canale e il ricevente.
Il mittente è la persona che invia il messaggio; il messaggio è l’informazione o il contenuto trasmesso; il canale è il mezzo attraverso cui il messaggio viene inviato (ad esempio, voce, testo, gesti) e il ricevente è la persona che riceve e interpreta il messaggio.
Altri elementi poi concorrono a rendere completo il messaggio, tra cui: il contesto, lo scopo, lo stile, il rumore e tanti altri ancora.
La comunicazione è un processo complesso e dinamico.
Ogni interazione è influenzata da una miriade di fattori che la rendono un’interazione continua tra più persone.
Shannon e Weaver, McLuhan, Lasswell, Hall, Watzlawick, Habermas, Foucault, Barthes, Luhmann, Eco, Baudrillard, Goffman, Jenkins, Castells: questi sono solo alcuni dei grandi teorici della comunicazione che negli ultimi 50 anni ne hanno studiato la natura, per cercare il modello che meglio la rappresentasse.
Tutti si sono chiesti: da dove partire per imparare a governare con maggiore consapevolezza la nostra comunicazione? Cosa serve sapere per migliorarla?
La cosa più importante è sicuramente una formazione di qualità.
Se arrivato/a qui, volessi conoscere alcuni degli aspetti più importanti prima di approfondire l’argomento, questo articolo fa per te!
Di seguito ho raccolto tutti i tipi di comunicazione principali: le forme, i livelli, i modi e i linguaggi e tutti gli elementi che potrebbero fare di un messaggio, una comunicazione efficace.
Tipi di Comunicazione: IL COSA
Comunicazione verbale, non verbale, paraverbale
I tre tipi di comunicazione in grado di riassumere tutte le principali forme di linguaggio sono la comunicazione verbale, la comunicazione non verbale e quella paraverbale.
Non si tratta di entità separate, ma piuttosto di aspetti integrati di un unico processo comunicativo che avviene continuamente nelle nostre interazioni quotidiane.
Sembra infatti che uno studio condotto nel 1972 abbia evidenziato che l’efficacia di un messaggio non dipenda dal suo contenuto verbale.
Secondo questa ricerca, solo una piccola percentuale del messaggio è attribuita alle parole stesse, mentre una parte significativa dipende dal tono di voce, dal volume, dal ritmo e da altri segnali paraverbali.
- Verbale (parole) 7%
- Paraverbale (Volume, tono, ritmo) 38%
- Non verbale (prossemica, mimica, gestualità, aspetto) 55%
Vediamo che la maggior parte dell’impatto comunicativo proviene dai segnali non verbali, come i movimenti del corpo, le espressioni facciali e l’aspetto generale. Questi elementi hanno un’influenza significativa sulla percezione del messaggio, soprattutto quando non c’è familiarità tra i comunicanti.
Comunicazione verbale
La comunicazione verbale è la forma di comunicazione più ovvia e spesso la più utilizzata. Si riferisce all’uso delle parole per trasmettere un messaggio. Questo tipo di comunicazione può avvenire sia in forma scritta che orale e comprende ogni aspetto del linguaggio, dalle conversazioni quotidiane alle presentazioni formali, dalle lettere ai messaggi di testo.
Comunicazione non verbale
La comunicazione non verbale comprende tutti quei segnali che non coinvolgono l’uso delle parole, ma che trasmettono comunque un significato. Questa forma di comunicazione può essere altrettanto potente, se non di più, della comunicazione verbale, poiché spesso avviene a un livello più inconscio e istintivo.
Le espressioni facciali sono un aspetto fondamentale della comunicazione non verbale: i volti possono esprimere una vasta gamma di emozioni, dalla gioia alla tristezza, dalla rabbia alla sorpresa. Il linguaggio del corpo, che include postura, gesti e movimenti corporei, può indicare stati d’animo e intenzioni. Il contatto visivo è un altro elemento chiave, poiché la quantità e la qualità del contatto visivo possono comunicare attenzione, interesse o disinteresse. La prossimità fisica, ovvero la distanza tra le persone, può segnalare intimità, potere o aggressività. Infine, l’abbigliamento e l’aspetto generale possono influenzare significativamente le percezioni degli altri.
Comunicazione paraverbale
La comunicazione paraverbale riguarda il modo in cui qualcosa viene detto, piuttosto che ciò che viene detto. Questo include elementi come il tono di voce, il ritmo, il volume e l’intonazione. Questi aspetti possono modificare significativamente il significato di un messaggio verbale e influenzare il modo in cui viene ricevuto e interpretato.
Di seguito vediamo altri aspetti fondamentali da conoscere se vuoi migliorare la tua comunicazione e trasformarla in una comunicazione efficace.
- il CHI (gli interlocutori)
- il DOVE (il contesto)
- il COME (lo stile)
- il PERCHE’ (lo scopo)
Tipi di Comunicazione: IL DOVE
Il tono di voce
Il contesto gioca un ruolo cruciale nel determinare quale registro comunicativo utilizzare. La scelta del registro appropriato può influenzare significativamente l’efficacia della comunicazione. Ad esempio, in un ambiente aziendale formale, utilizzare un registro elevato può aiutare a mantenere professionalità e autorevolezza. Al contrario, in un incontro informale con colleghi, un registro familiare può favorire la collaborazione e la coesione del team.
I registri comunicativi vengono selezionati e utilizzati a seconda del contesto e del pubblico.
- Contesto Interpersonale: in una conversazione tra amici, il registro familiare è spesso il più appropriato, permettendo un’interazione spontanea e rilassata. Tuttavia, in una riunione di lavoro, un registro colloquiale o burocratico è più adatto per mantenere un tono professionale e chiaro.
- Contesto Istituzionale: quando si comunica con il pubblico in un contesto istituzionale, come una conferenza stampa o un discorso ufficiale, il registro elevato è fondamentale per trasmettere serietà e autorità.
- Contesto Aziendale: all’interno di un’azienda, la comunicazione varia in base alla situazione. Un documento ufficiale o una presentazione ai dirigenti richiederanno un registro elevato, mentre le comunicazioni interne tra colleghi possono utilizzare un registro colloquiale per facilitare la comprensione e la collaborazione.
A volte vengono anche chiamati livelli linguistici, poiché possono essere classificati in una scala che va dal più formale al più informale, o viceversa.
Riassumendo, a seconda del contesto (il “DOVE”) possono essere richiesti questi registri:
- Registro elevato (livello comunicativo formale)
- Registro colloquiale o burocratico (livello comunicativo medio)
- Registro familiare (livello comunicativo informale)
Registro elevato
Il registro elevato viene utilizzato nelle comunicazioni che richiedono un alto grado di formalità, sia orali che scritte. Questo tipo di registro è caratterizzato da un lessico ricercato, elegante e rispettoso. Viene spesso impiegato quando il pubblico è ampio o sconosciuto, e l’obiettivo è trasmettere un senso di importanza, ufficialità o solennità.
Registro colloquiale o burocratico
Il registro colloquiale o burocratico è tipico delle comunicazioni sociali e dei rapporti di lavoro. Il linguaggio si adatta al contesto specifico, rendendolo variegato. Questo registro è utilizzato con un pubblico conosciuto, come colleghi di lavoro, lettori di riviste specializzate o utenti di un particolare social network. Il livello comunicativo è medio, bilanciando professionalità e accessibilità.
Registro familiare
Il registro familiare è usato in contesti informali, con persone con cui si ha familiarità e confidenza. Il linguaggio è meno controllato e può includere espressioni colloquiali o gergo. Questo registro è tipico delle comunicazioni quotidiane e personali, dove l’obiettivo è la spontaneità e la vicinanza emotiva.
Tipi di Comunicazione: IL CHI
La relazione tra mittente e destinatario
La relazione tra gli interlocutori, ossia il “CHI” della comunicazione, influisce profondamente sul tipo di linguaggio utilizzato. La gerarchia, il ruolo e il legame personale tra chi comunica determinano il registro comunicativo adottato, plasmando il tono, il lessico e la formalità della conversazione.
In contesti dove esiste una chiara gerarchia, come in ambienti aziendali o istituzionali, il registro linguistico varia in base alla posizione degli interlocutori. Una comunicazione tra un dirigente e un dipendente, ad esempio, richiederà un registro più formale da parte del dipendente, che utilizzerà un linguaggio rispettoso e deferente. Al contrario, un dirigente potrebbe adottare un registro meno formale per incoraggiare un ambiente di lavoro più aperto e accessibile.
I ruoli specifici che gli interlocutori rivestono influenzano anche il tipo di comunicazione. In un team di lavoro, un leader adotterà spesso un registro che bilancia autorità e accessibilità per motivare e guidare il gruppo. Un esperto, d’altra parte, userà un registro più tecnico e dettagliato quando comunica con colleghi del suo stesso livello di competenza, mentre potrebbe semplificare il linguaggio quando si rivolge a persone con meno conoscenze nel campo.
Il legame personale tra chi comunica è forse l’elemento più flessibile nell’influenzare il registro comunicativo. Tra amici o familiari, il registro sarà naturalmente informale, caratterizzato da un linguaggio rilassato e confidenziale. In contesti professionali, tuttavia, anche se esiste un legame personale, è importante mantenere un registro adeguato alla situazione per preservare la professionalità.
Tipi di Comunicazione: IL COME
I 4 stili comunicativi
Il “COME” della comunicazione, ovvero lo stile comunicativo adottato, gioca un ruolo fondamentale nel determinare l’efficacia di un’interazione. Gli stili comunicativi si riferiscono al modo in cui le persone esprimono i loro pensieri, idee e sentimenti durante una conversazione.
Esistono quattro stili principali: passivo, aggressivo, passivo-aggressivo e assertivo.
Ognuno di questi stili ha caratteristiche distintive che influenzano il flusso della comunicazione e la qualità delle interazioni.
Comunicazione passiva
La comunicazione passiva è caratterizzata da un atteggiamento di apparente indifferenza verso l’argomento trattato. Le persone che adottano questo stile tendono a supportare tutte le opinioni, anche quelle che contraddicono i loro veri pensieri o sentimenti. Questo comportamento può limitare la conversazione, poiché le informazioni condivise sono spesso unicamente quelle già accettate dagli altri, senza nuove idee o prospettive.
Comunicazione aggressiva
La comunicazione aggressiva si verifica quando una persona domina la conversazione con le proprie opinioni, senza ascoltare o considerare le idee altrui. Questo stile intimidisce gli altri e può ostacolare la condivisione di pensieri diversi, rendendo la comunicazione unidirezionale e poco collaborativa. Essere aggressivi può trasformare una discussione in una battaglia di volontà, piuttosto che in uno scambio costruttivo di idee.
Comunicazione passivo-aggressiva
Lo stile passivo-aggressivo è un misto tra passività e aggressività. Le persone che comunicano in questo modo sembrano non essere interessate o coinvolte, ma esprimono indirettamente rabbia o frustrazione attraverso atteggiamenti e commenti ambigui. Questo stile è inefficace perché crea confusione e tensione, senza affrontare direttamente i problemi o le preoccupazioni.
Comunicazione assertiva
La comunicazione assertiva è considerata lo stile più efficace.
Le persone assertive esprimono chiaramente i loro pensieri e sentimenti, rispettando al contempo le opinioni degli altri. Questo stile incoraggia un dialogo aperto e equilibrato, dove tutte le idee vengono ascoltate e rispettate. La comunicazione assertiva promuove la collaborazione, l’innovazione e il rispetto reciproco, creando un ambiente in cui le conversazioni sono produttive e significative.
Tipi di Comunicazione: IL PERCHE’
Lo scopo della comunicazione
Il “PERCHÉ” della comunicazione, ovvero lo scopo dietro ogni interazione, è una componente cruciale che guida il modo in cui le informazioni vengono trasmesse e ricevute. Capire il motivo per cui comunichiamo aiuta a scegliere il tono, il registro e lo stile più appropriati per ogni situazione.
Le funzioni della comunicazione, come teorizzato da Roman Jakobson, offrono un quadro utile per comprendere i vari scopi della comunicazione e come essi influenzano il processo comunicativo.
- Funzione referenziale: trasmette informazioni chiare e dirette, focalizzandosi su dati e fatti precisi. È prevalente in contesti scientifici, educativi e giornalistici.
- Funzione emotiva: esprime lo stato d’animo del comunicatore, creando connessioni empatiche e condividendo esperienze personali. Cruciale nelle relazioni personali e professionali.
- Funzione conativa: mirata a influenzare il comportamento o le decisioni dell’interlocutore attraverso comandi, richieste o persuasioni. Tipica in pubblicità, vendite e leadership.
- Funzione fatica: serve a mantenere aperto il canale di comunicazione e a verificare l’attenzione dell’interlocutore. Essenziale in chiamate telefoniche e videoconferenze.
- Funzione poetica: si concentra sulla forma estetica del messaggio, includendo scelta delle parole, ritmo e suono per creare impatti emotivi. Comune nella letteratura e nella poesia.
- Funzione metalinguistica: usa il linguaggio per spiegare se stesso, come definire parole o discutere regole grammaticali. Importante nell’insegnamento delle lingue e nella precisione terminologica.
In sintesi, la capacità di comunicazione abbraccia una serie di qualità e competenze fondamentali che tutti possiamo sviluppare. Questi aspetti sono essenziali sia nella comunicazione interpersonale che in quella istituzionale e di impresa.
Dal saper ascoltare attentamente e comprendere il pubblico, all’interpretare i segnali non verbali e comunicare in modo chiaro e conciso, ogni aspetto contribuisce alla creazione di messaggi efficaci. È cruciale anche il bilanciamento tra quanto si comunica e come si riceve il feedback, così come l’abilità di sintetizzare punti chiave nei messaggi.
Per migliorare la propria capacità comunicativa però non bisogna fermarsi qui.
Richiede impegno e soprattutto un giusto percorso di formazione. Che tu stia cercando di rafforzare le tue abilità interpersonali o di eccellere nel contesto professionale, investire nella tua crescita comunicativa può spalancare le porte a nuove opportunità.