Identikit delle emozioni:
…cosa sono, come si rivelano e come possiamo rispondere
Le emozioni sono “alterazioni” di uno stato di equilibrio, sensazioni relativamente forti che noi percepiamo come cambiamento di una condizione di calma precedente.
La parola alterazioni potrebbe però trarci in inganno, la normalità non risiede infatti nell’equilibrio, perché anche uno stato di profonda gioia, rilassatezza e pace è un’emozione, e assolutamente gradevole e positiva.
“Alterazione” indica che ogni emozione è un segnale che ci parla, un campanello che ci avvisa che qualcosa in noi è nato, uno stato d’animo, una necessità, una piacevolezza o un rifiuto.
Insomma le emozioni sono nostri alleati che, esprimendosi attraverso le manifestazioni del nostro corpo-teatro, prendono vita e ci parlano.
E noi, imparando ad ascoltarle e a rispondere/reagire in modo efficace, impariamo anche a vivere e comunicare col mondo esterno, e soprattutto con noi stessi.
Se sei interessato ad approfondire il tema dell’AZIONE-REAZIONE, ho scritto un piccolo articolo che potrebbe fare proprio al caso tuo!
COME SI ESPRIMONO LE EMOZIONI?
COME CI FANNO SENTIRE LA LORO VOCE?
La parola emozione significa etimologicamente “mettere in moto, eccitare”, dunque muovere la condizione psico-fisica per esprimere qualcosa.
Il sentimento di paura e terrore per esempio si rivela tramite tremore, rifiuto, lontananza e rigetto.
Gioia e felicità al contrario si esprimono con eccitazione improvvisa e prolungata, uno stato di euforia e agitazione piacevole e benefico.
O ancora, ansia e preoccupazione possono mostrarsi con tremore, batticuore e sudorazione.
Ogni emozione ha un linguaggio proprio e un modo preciso di mostrarsi.
Stati d’animo positivi e piacevoli attivano aree del cervello diverse da quelle condizionate da stati negativi e di disgusto, e di conseguenza le reazioni psicosomatiche, le alterazioni di umore e le sensazioni percepite sono diverse e distinte.
Ti è mai successo di provare un forte stato di eccitazione di fronte ad una sorpresa, un regalo?
E una sensazione di sconforto, solitudine e amarezza di fronte ad una cattiva notizia, o dopo una brutta litigata?
Il carattere di distinguibilitá è l’ingrediente necessario che ci permette di catalogare e riconoscere ciò che il nostro corpo-teatro sta esprimendo, ci sta comunicando.
Prima di incontrare la ragazza dei tuoi sogni non ti sei accorto di avere un forte batticuore, o le mani tremanti?
E, nel momento di tuffarti da uno scoglio, lo stesso batticuore unito ad una sensazione di forte insicurezza e nausea?
Nonostante le emozioni provate siano riassumibili in un forte stato di agitazione, queste, nei due contesti, sono assai diverse e si esprimono altrettanto diversamente.
Così come emozioni diametralmente opposte hanno un linguaggio proprio, anche sensazioni assai più simili riescono comunque a manifestarsi distinguendosi l’una con l’altra, proprio per facilitarci l’approccio e la risposta adeguata.
A QUESTO PUNTO…
…COME RISPONDERE?
La gestione delle emozioni comporta dunque alcune fasi che, partendo dal riconoscimento di ciò che il nostro corpo ci sta dicendo, arriva alla consapevolezza e alla risposta piú adeguata.
Per questo, il dialogo col Sé, la comunicazione con noi stessi (link articolo), è un processo importante e edificante.
Più impariamo a comunicare in modo sincero e aperto e più acquisiamo consapevolezza e aggiustiamo il tiro nella comprensione emotiva.
I segnali fisici e le reazioni psicosomatiche che subiamo hanno carattere proprio ma a volte ci risulta difficile cogliere alcune sfumature che potrebbero fare la differenza sul risultato finale.
Gestire, inoltre, non significa sopraffare, annullare o negare la presenza delle emozioni bensì accettarle e convivere con loro. Trovare il miglior modo per comunicarci e trarre il meglio da ogni situazione.
Rispondere significa riconoscere l’emozione positiva e dare un senso alle reazioni fisiche che ci accorgiamo di vedere, ma altrettanto sapere che la sudorazione eccessiva è causata dall’ansia che stiamo provando.
Il passo successivo è interrogarci su cosa (o chi) è la causa della nostra emozione.
Solo così siamo in grado di agire effettivamente e cambiare, se necessario, il nostro stato d’animo, risolvere la situazione o prolungarne l’effetto piacevole.
Per esempio una volta riconosciuta l’ansia come causa del tremore, si può collegare l’emozione all’esame imminente da affrontare e di conseguenza reagire con uno studio più approfondito.
Oppure constatare che la gioia che stiamo provando è merito del nostro compagno/partner e così organizzare un altro appuntamento per apprezzare a pieno la vita di coppia.
Di qui, l’importanza di ascoltare le emozioni, lasciare che si manifestino a noi e, con apertura e sincerità affrontarle con coraggio.
A lungo andare un approccio negazionista e neutro, negligenza e altri comportamenti di rifiuto provocherebbero una reazione esagerata e incontrollabile, sia a livello mentale che fisico.
Emozioni non affrontate trovano sempre un piccolo spiraglio dove emergere e, cambiando forma, provano sempre a farsi sentire. Occorre dunque agire/reagire prontamente ma non per questo sommariamente. Approfondire e conoscere il proprio corpo e la propria voce.
Le emozioni in conclusione sono un termometro estremamente reattivo, ma anche un megafono fragorosamente udibile, sono il nostro alleato, la nostra cartina tornasole che ci permette di misurare e vivere la vita con l’approccio perfetto per noi e per gli altri.