Malinconia: significato in psicologia

Anna Rossoni

la malinconia

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Nonostante il termine malinconia sia usato come sinonimo di tristezza e depressione, in psicologia la malinconia ha un significato completamente diverso

La malinconia è quello stato d’animo tipico di chi si sente pervaso da una “vaga tristezza, rassegnato, compiaciuto, quasi deluso. Che è, abitualmente o occasionalmente, mesto, triste, depresso.”

Nonostante questa sia la definizione più comune che possiamo trovare della parola malinconia, è forse quella meno completa.

E sono sicura che, se stai leggendo questo articolo, più del significato del termine, vorresti comprendere quello stato d’animo, quel filtro attraverso il quale vivi la vita.

Perché arriva la malinconia?

Da dove arriva?

E soprattutto:

Come superare la malinconia?

Ebbene, in questo articolo vediamo insieme qual è il significato della malinconia in psicologia, chi è e come riconoscere il malinconico.

Impareremo dunque a conoscere ogni suo volto, per trasformarla, grazie alla creatività, in malinconia positiva.

la malinconia

Tutte le vostre paure e le vostre malinconie sono sentimenti importanti e anche utili…Se imparate a capirle!

Fabrizio Bentivoglio (attore, regista e sceneggiatore italiano)

Il significato di malinconia

malinconia significato

La malinconia (a volte chiamata anche melanconia) è uno stato d’animo complesso che ognuno può vivere in numerose sfumature.

Ecco tutti i significati che questa emozione abbraccia:

  • malinconia può significare noia
  • malinconia può significare tristezza
  • malinconia può significare rassegnazione
  • malinconia può significare delusione
  • malinconia può significare depressione

Ognuno di noi può sperimentare il sentimento della malinconia occasionalmente o più abitualmente.

Ma cos’è la malinconia e cosa significa?

L’etimologia del termine malinconia deriva dal greco “melancolia”, una parola composta dalle particelle “mélas” (nero) e “chole” (bile).

Nella medicina antica era usanza spiegare le emozioni con un approccio fisico che traducesse l’astratto in concreto.

In particolare, alcuni organi del corpo individuavano il sorgere di umori o stati psicologici, ciascuno poi legato ad un colore specifico. 

La malinconia, dunque, si riteneva provenisse proprio dalla milza e la sua traduzione “bile nera” descriveva un’eccessiva secrezione di bile, causa dello stato malinconico.

La bile nera, che noi ora chiameremo malinconia, era uno dei quattro pilastri della medicina ippocratica.

Ippocrate di Coo aveva infatti sviluppato una teoria umorale, il più antico tentativo nel mondo occidentale di fornire una spiegazione eziologica all’insorgenza delle malattie, superando per la prima volta la superstizione, la magia o la religione.

Un primo germoglio di Medicina Psicosomatica.

Ad ogni modo, secondo questa teoria, un eccesso o una mancanza di uno dei quattro fluidi corporei, noti come umori, avrebbe condizionato la salute della persone.

La Medicina, da quegli anni ad oggi, ha poi fatto passi avanti nemmeno quantificabili, eppure la teoria umorale di Ippocrate e il legame tra malinconia e salute non sono andati poi così lontani…

Ma chi è un soggetto malinconico? Come riconoscerlo?

Malinconico sinonimo

malinconico sinonimo

Mesto, nubiloso, triste, depresso

Questi sono i sinonimi del soggetto malinconico.

Ma come possiamo accorgerci che qualcuno accanto a noi si senta malinconico?

Possiamo immaginarci la malinconia come una persona dal passo perso e vago, senza una direzione precisa e quasi senza meta.

Una persona dalle spalle basse e dal portamento non sicuro, non trasandato, ma che si lascia andare. Uno sguardo passivo che non si meraviglia di ciò che lo circonda e che reagisce poco agli stimoli della vita.

Infine, ovviamente, un sorriso un pò cadente.

Insomma, il soggetto malinconico non agisce la vita, la subisce.

Vive con rassegnazione la sua parte da protagonista, comportandosi come una comparsa.

Sinonimo di malinconia: la depressione

Le differenze 

È corretto scambiare malinconia e depressione per sinonimi?

La malinconia è comunemente contraddistinta da un costante abbassamento dell’umore, uno stato di perdita di motivazione, scoraggiamento fino ad assenza di ogni stimolo.

Lo stereotipo del malinconico pallido, spento e trasandato deriva proprio dalla medicina antica e dal disturbo di una milza con eccessiva secrezione di bile nera. La condizione si riteneva generasse nel soggetto debolezza e pallore, poco appetito e dunque magrezza e spossatezza.

Oggi la medicina e la psicologia hanno sicuramente cambiato approccio ma concordano sulla differenza principale tra depressione e malinconia. 

Questa, in particolare, è data dall’oggetto verso cui sono rivolte.

La malinconia non può essere diretta ad alcuna situazione, oggetto o persona e può essere causata semplicemente da tratti individuali e soggettivi della personalità.

È possibile, dunque, che un soggetto sia malinconico per sua natura: silenzioso, apparentemente introverso e schivo, ma fantasioso e romantico, con un forte bisogno di mantenere separati i propri spazi.

Chi, invece, si trova in uno stato depressivo non riesce a migliorare la propria condizione, nemmeno temporaneamente. La depressione rende difficile trovare note positive o situazioni felici, al contrario filtrate da una profonda tristezza.

Sebbene l’assenza di motivazione, stimolo e speranza sia una peculiarità condivisa con la malinconia, la depressione se ne serve per spiegare il senso stesso della vita, del proprio valore e dunque della dimensione percepita in relazione al mondo circostante, motivo per cui la depressione incide notevolmente sulla percezione di sè.

I sintomi della malinconia

La malinconia si presenta come una condizione di tristezza più o meno duratura e persistente. Ciò la rende uno stato emotivo che può non essere solo temporaneo, ma una condizione clinica che condivide tratti comuni con la depressione

È importante dunque riconoscere i sintomi tipici per distinguere malinconia, tristezza e depressione.

Ecco i sintomi ricorrenti della malinconia:

  • prolungato senso di infelicità
  • scoraggiamento e ridotto grado di speranza
  • condizione di ansia
  • percezione del tempo come fermo e fluido
  • perdita di motivazione, stimolo e ambizione
  • abbassamento del carico emotivo

I sintomi della depressione 

È facile confondere i sintomi della depressione con una possibile flessione dell’umore, o con un temporaneo stato di malinconia. La sua durata e intensità, però, sottolineano una natura più permanente e profonda.

I sintomi depressivi più frequenti sono:

  • Insonnia (difficoltà ad addormentarsi o a riaddormentarsi, bisogno di sonno costante)
  • Mancanza di equilibrio a tavola: scarso o eccessivo appetito
  • Perdita di energia, stanchezza e spossatezza 
  • Difficoltà di concentrazione, indecisione
  • Perdita di interesse in attività prima apprezzate
  • Diminuzione dell’attività sessuale
  • Instabilità emotiva
  • Umore basso e tristezza, costanti e sproporzionati
  • Apatia, assenza o forte diminuzione del carico emotivo
  • Percezione negativa di
  • Costante senso di colpa
  • Pensieri ricorrenti di morte o suicidio

Come superare la malinconia e trasformarla in malinconia positiva

I 3 step (+1) della malinconia positiva

Ricordi cosa dicevamo all’inizio?

Dicevamo che “la malinconia è un sentimento importante e utile, se compreso.”

Ecco come superare la malinconia e trasformarla in malinconia positiva, in 3 passi (+ 1) !

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Tutti i cambiamenti, anche i più attesi, hanno la loro malinconia, perché ciò che lasciano dietro di noi è parte di noi stessi, dobbiamo morire in una vita prima di poter entrare in un’altra.

Anatole France (scrittore e critico letterario, Premio Nobel per la letteratura nel 1921)
  1. Ascolta le tue emozioni

Capire la malinconia è il primo passo per coglierne la sua natura più profonda. 

Per superarla è necessario prima di tutto ascoltare le nostre emozioni, comprenderle e successivamente agire-reagire.

  1. Non perdere mai lo stimolo

Ritrovare stimolo e ambizione è una soluzione per uscire gradualmente dalla condizione di malinconia.

Prova a non rifiutare quello stato di malinconia che senti, accogli i pensieri che prima ti assillavano e prova a tradurli usando un linguaggio diverso: quello della creatività.

  1. Usa la creatività per trasformare i tuoi stimoli in realtà

L’arte, ad esempio, nel corso della storia si è servita spesso della tristezza, della depressione e della malinconia per indagare stati d’animo viceversa non raggiungibili.

Incanalare, dunque, le nostre emozioni nella creatività dell’arte, in attività sportive o comunicative ci permette di ritrovare ambizione e senso: in poche parole uno scopo.

Il cambiamento, dopotutto, nasce proprio da una crisi: ogni situazione difficile ci spinge a riflettere su noi stessi e su ciò che ci circonda. Ciò che decidiamo di lasciarci alle spalle ci libera di un peso gravoso e diventa nuova spinta per affrontare con leggerezza e positività ciò che ci attende davanti.

Pensare di poter superare la malinconia grazie a questi miei tre consigli sarebbe però un errore che non devi commettere.

La malinconia è una condizione emotiva che rende necessario un lavoro di ascolto e comprensione, insomma un percorso che non disegna un cambio di rotta netto da un giorno all’altro, soprattutto se compiuto da soli.

Ecco perché è importante il confronto: parlane con colui o colei che rappresenta un punto di riferimento, apriti con le persone a cui tieni e che hai vicino e non aver timore di chiedere aiuto.

Se non sai a chi rivolgerti o hai difficoltà a farlo con chi conosci…ricordati che hai l’opportunità di farlo con un professionista pronto ad ascoltarti.

3 (+ 1) ) Non fare tutto da solo/a 

Il percorso terapeutico è senza dubbio uno strumento che ti permetterà di affrontare la malinconia, le emozioni e il tuo Io. L’ascolto e la comprensione di sé stessi che la medicina psicosomatica stimola, ti aiuteranno a ritrovare fiducia e tono dell’umore, ritrovando la consapevolezza e le energie per affrontare ogni cosa con nuovo spirito.

Anna Rossoni

Dott.ssa Anna Rossoni laureata in Psicologia presso Università di Padova, specializzata in medicina Psicosomatica presso Università di Padova.

Iscritta all’albo degli Psicologi del Veneto n.3953 sezione A.

3 risposte

  1. Interessantissimo. La funzione catartica del circondarsi di Arte, che, con la propria creativita’, fa’ da volano al passaggio di status melanconico da negativo a positivo, e’ originalissimo e rassicurante: mi ci identifico.

    1. Buonasera Giovanni, la ringrazio per aver condiviso il suo punto di vista, e per i complimenti che mi rivolge: è proprio vero, la creatività può essere un motore alla vita e un antidoto alla malinconia. Non dimentichiamoci che l’arte sta in tutte le piccole cose di ogni giorno, dobbiamo solo ricordarci di “creare” (ecco perché creatività) l’approccio che ce le fa godere.

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