La vitiligine può essere psicosomatica?
Si può parlare di vitiligine psicosomatica?
La risposta è sì!
E in questo articolo vediamo insieme perché!
La vitiligine è una malattia della pelle che colpisce i melanociti, le cellule deputate alla produzione del pigmento naturale della nostra pelle, determinando così una colorazione non omogenea in tutto il sistema cutaneo.
Come abbiamo visto nell’approfondimento sulla pelle (qui), si tratta dell’organo con il maggior numero di possibili patologie (quasi 3000).
Tra queste, tante sono ormai considerate dalla Medicina come possibili patologie a carattere psicosomatico.
La vitiligine è una di queste.
Quali sono le cause della vitiligine psicosomatica?
Come si cura la vitiligine quando è psicosomatica?
Innanzitutto ecco come riconoscere sulla nostra pelle la vitiligine.
La vitiligine
La vitiligine è una malattia cronica della pelle causata da un’alterazione cellulare dei melanociti, cioè le cellule responsabili della produzione del pigmento naturale della pelle, la melanina.
La vitiligine si presenta come una colorazione non omogenea, manifestandosi nelle caratteristiche macchie più chiare, tanto più chiare proprio in relazione alla melanina non prodotta dai melanociti colpiti.
Si parla di ipopigmentazione quando vi è una carenza di melanina, di depigmentazione quando vi è una totale assenza.
La macchie della vitiligine
Nel loro insieme, le macchie bianche della vitiligine sono dette leucodermia e assumono una terminologia specifica in base al grado di depigmentazione dell’area cutanea.
Le macchie sono chiamate “ipocromiche” o “acromiche” se carenti o del tutto prive di melanina.
Le macchie piccole possono essere mascherate con il trucco.
Trattamenti particolarmente efficaci in questi casi sono la fototerapia, il laser o il trapianto di melanociti.
Ecco alcune cose importanti da sapere sulla vitiligine.
Trasmissione: la vitiligine è contagiosa?
No, la vitiligine è una malattia assolutamente non contagiosa.
Si evidenzia solo una possibile ereditarietà genetica.
La vitiligine è pericolosa?
No, a parte la modificazione cromatica, il sistema cutaneo affetto da vitiligine è assolutamente normale.
Pertanto la vitiligine non è una patologia “pericolosa” per chi la contrae.
Esposizione: si può prendere il sole con la vitiligine?
Sì, è possibile prendere il sole ma è bene ricordarsi di proteggere le aree depigmentate con indumenti o creme e filtri solari ad alto indice di protezione.
Chi soffre di vitiligine è maggiormente soggetto ad eritema solare o scottature perché carente di melanina, il nostro scudo cutaneo naturale contro i raggi solari.
Incidenza: quando può comparire la vitiligine?
Nel complesso, la vitiligine è una patologia piuttosto comune che colpisce circa l’1-2% della popolazione mondiale.
Può presentarsi ad ogni età, anche se la maggior incidenza si registra dopo i vent’anni, in entrambi i sessi.
Nonostante, inoltre, non sia una malattia contagiosa, a volte può avere carattere familiare e acquisito.
Vitiligine: cause
Il meccanismo e le cause alla base della vitiligine sono ancora oggetto di studio scientifico.
Ciò che è senza dubbio noto è che si verifichi un blocco funzionale dei melanociti nell’area interessata che, non assorbendo l’energia necessaria, producono meno (o non producono) melanina.
A partire da qui, lo studio delle possibili cause ha evidenziato che…
Le possibili cause della vitiligine sono:
- L’ereditarietà familiare
- Traumatismo o lesione diretta della cute (fenomeno di Koebner)
- La comparsa di una particolare proteina chiamata MIA in grado di disinibire i melanociti, ponendo fine alla loro naturale produzione di melanina
- Una ridotta sopravvivenza, un deficit o un attacco autoimmune dei melanociti
Spesso infatti, si parla di circa un terzo dei casi, la vitiligine si manifesta associata ad altre patologie, generalmente di origine autoimmune o di tipo metabolico o endocrino.
Fra queste, ricordiamo Diabete di tipo 1, Morbo di Addison, Anemia perniciosa, Tiroidite di Hashimoto, Morbo di Graves, Lupus eritematoso sistemico, Alopecia areata.
- Disfunzione a carico della tiroide e calo delle difese immunitarie
Queste sono solo alcune delle diverse teorie formulate allo scopo di ricercare la causa scatenante questo disturbo, ancora oggetto di studi più approfonditi.
Un fenomeno non ancora considerato e particolarmente presente nel soggetto con vitiligine è la somatizzazione.
La vitiligine, come altre patologie cutanee, può infatti manifestarsi anche come conseguenza di disturbi psichici o alterazioni emotive, oltre che fisiche.
Ecco perché una delle possibili cause alla base della vitiligine, o del suo peggioramento, è lo stress.
Il parere di uno psicologo/a o psicoterapeuta è il primo consiglio per chi ha la vitiligine perché consente di individuare la possibile causa di tipo psicosomatico e, in quel caso, il miglior percorso di terapia.
Quando la vitiligine è psicosomatica, una cura mirata alla sintomatologia cutanea non è la soluzione.
Il nostro organismo è una macchina complessa ma perfetta, in grado di stabilire connessioni mente-corpo così efficaci da comunicare tra loro.
Comprendere il significato della patologia è il primo passo per interpretare adeguatamente i sintomi manifestati e curare il disturbo fisico nato come conseguenza di un disagio emotivo.
Quando la vitiligine si manifesta per allarmarci di un disturbo emotivo o psichico, il nostro organismo necessita di cure psicologiche, non fisiche.
Ecco perché parliamo di vitiligine psicosomatica.
La vitiligine psicosomatica
La cosiddetta “vitiligine da stress”
Sono numerose le malattie, specialmente se affezioni dermatologiche e cutanee, interessate da possibili influenze psicologiche.
La pelle è un organo complesso e riveste un ruolo di prim’ordine per il nostro organismo.
Il nostro sistema cutaneo è la prima membrana protettiva che contiene e separa il nostro individuo dal mondo esterno.
È immediato ritrovare nella pelle il significato psicologico di organo somatizzante, che manifesta fisicamente all’esterno i disagi emotivi che viviamo all’interno del nostro Io.
Si tratta di un organo di senso, di scoperta e di contatto, sia per conoscere il mondo esterno, sia per conoscere la nostra mente attraverso i sintomi dei suoi messaggi.
Non è solo una barriera statica e immunitaria, ma una membrana complessa, sensoriale e comunicante con il preciso compito di mantenere l’omeostasi del nostro organismo, ovvero il suo equilibrio.
La pelle è lo specchio delle nostre emozioni e la voce della nostra mente.
È dunque evidente la relazione tra fattori psicologici, stress e malattie cutanee come la vitiligine, un fenomeno psicosomatico osservato in 3 pazienti dermatologici su 10.
Vitiligine psicosomatica: cause
Oltre alle cause che abbiamo elencato, tra cui deficit immunitari o ereditarietà genetica, ma anche traumi e lesioni, una corretta eziologia della vitiligine psicosomatica non può non considerare cause di tipo psicologico ed emotivo.
Tra le cause della vitiligine psicosomatica vanno elencati:
- Alterazioni di natura ormonale
- Vissuti emotivi forti
- Stress
- Traumi psichici
- Conflitti di natura psicologica
La vitiligine psicosomatica, dunque, può manifestarsi in seguito a vissuti emotivamente intensi, stress prolungato o traumi e disagi di natura psicologica.
È in questo modo che corpo e mente comunicano e si influenzano a vicenda, manifestando all’esterno un malessere interiore.
Vitiligine psicosomatica: sintomi
La vitiligine psicosomatica è caratterizzata dalla caratteristica depigmentazione cutanea.
I sintomi della vitiligine psicosomatica sono dunque particolarmente evidenti alla vista e si osservano in macchie acromiche, dunque più chiare, della pelle.
Queste possono essere di dimensioni variabili e posizionate in aree del corpo localizzate, ciascuna con un possibile significato psicosomatico specifico.
L’assenza o carenza di melanina nelle chiazze è ciò che le “colora” di una tonalità chiara, quasi bianca, che può estendersi in piccole aree del corpo o interessare tutta la sua superficie cutanea.
Le parti del corpo che più di frequente manifestano i sintomi della vitiligine sono:
- volto
- dita
- dorso delle mani
- superfici flessorie dei polsi
- avambracci
- gomiti
- ginocchia
- creste tibiali
- superficie dorsale delle caviglie
- ascelle
- ombelico e capezzoli
- regione inguinale e ano-genitale
I peli nelle zone colpite sono generalmente bianchi. Non è rara una loro parziale caduta o un diradamento.
Le macchie della vitiligine, generalmente, non provocano alcun tipo di problema dal punto di vista patologico.
È tuttavia possibile che la sintomatologia della vitiligine comprenda prurito e irritazione.
Tale sintomo può rappresentare un campanello d’allarme per circa 1 soggetto su 3 poiché si rivela indice di un possibile (e probabile) peggioramento della malattia.
Il paradosso di questa malattia è che la natura prettamente estetica dei suoi sintomi potrebbe comunque condurre il soggetto a sviluppare ripercussioni patologiche.
Stress, imbarazzo, disturbi a livello psicologico ed emotivo nell’accettazione della propria condizione estetica e disagi nello sviluppo di una normale socialità potrebbero infatti diventare i diretti responsabili di una problematica sociale, di autostima e della percezione soggettiva della propria immagine.
La vitiligine psicosomatica: significato
Anatomicamente, la pelle ha uno dei compiti più importante fra tutti: contenere e proteggere l’equilibrio del nostro organismo.
È la pelle la prima responsabile della salute del nostro corpo, e se ne occupa controllando tutta la comunicazione che avviene tra il soma e la mente, e tra il nostro organismo e il mondo esterno (sensorialità, espressività, protezione immunitaria).
Quando questo equilibrio viene a mancare, la pelle ce lo comunica con alcuni campanelli d’allarme: i sintomi.
Ciascuna malattia cutanea presenta i suoi sintomi.
Le macchie della vitiligine psicosomatica, in particolare, comunicano all’esterno il disagio che stiamo vivendo all’interno e riescono a farlo manifestandosi in parti del corpo localizzate.
Non è forse un caso che queste macchie chiare interessino principalmente le regioni palpebrali (l’organo della vista), la regione periorale (l’organo della comunicazione) e la regione genitale (gli organi sessuali).
“Io non vedo”
“Io non parlo”
“Io non sento”
Va detto, però, che il significato della vitiligine psicosomatica non è unico, ancor meno comprensibile a priori.
Avvicinarsi alla sua conoscenza è possibile con una terapia psicologica personale, in grado di aiutare ad ascoltare il sintomo, comprenderne il senso e affrontare le necessità dell’Io interiore intervenendo alla base del disagio, non sulla sua manifestazione fisica.
La vitiligine psicosomatica: cura
Ecco perché la cura della vitiligine psicosomatica non dovrebbe interessare il solo punto di vista fisico e dermatologico.
Se la vitiligine è psicosomatica, infatti, non è la pelle ad esprimere un disagio da risolvere, ma la mente.
Comprendere la vitiligine psicosomatica è possibile con una terapia specialistica e l’aiuto di uno psicologo o psicoterapeuta.
Con il suo costante supporto, potrai infatti non solo osservare ma anche ascoltare e comprendere i sintomi della tua pelle, curando quegli aspetti psicologici responsabili della tua somatizzazione esterna.