Proprio come ha capito il protagonista verdognolo e pelosetto di questo film, nemmeno tu dovresti sentirti un mostro ad odiare il Natale.
Ma cosa abbiamo in comune con una creatura verde, pelosa e scontrosa?
Conosci il Grinch e la sua Sindrome?
Si stima che quasi 2 italiani su 10 abbiano più di qualcosa in comune con lui…
Ti spiego tutto sulla Sindrome del Grinch in questo articolo.
Odiare il Natale: conosciamo meglio il Grinch
Le festività natalizie sono per antonomasia il periodo più felice dell’anno. Ma come si può allora odiare il Natale?
“Una poltrona per due” (John Landis,1983), “Mamma ho perso l’aereo” (Chris Columbus, 1990), “Miracolo sulla 34″ strada” (Les Mayfield, 1994), ma ancora “Elf – Un elfo di nome Buddy” (Jon Favreau, 2003) e i “Cinepanettoni“: i film di Natale sono tantissimi e portano gioia e felicità sui nostri schermi.
La maggior parte di questi ha qualcosa in comune: ci raccontano il Natale che sorride, fatto di abitudini e convenzioni, un Natale che porta regali e felicità, incondizionatamente.
Cosa succede se questa abitudine viene spezzata da un sentimento “diverso”?
Succede che in tv e sulle piattaforme di streaming come Netflix iniziano ad essere proposti temi natalizi nuovi: l’ultima serie tv commedia-romantica si chiama proprio “Odio il Natale” e racconta le festività di Gianna, un’infermiera trentenne che, stanca delle domande insistenti della famiglia sulla sua vita sentimentale, decide di inventarsi un fidanzato. Ha 24 giorni, fino a Natale, per trovarne uno vero, dando il via a una serie di incontri e avventure comiche mentre cerca l’amore.
Ma da dove nasce questa tendenza ad odiare il Natale, come riconoscerla e soprattutto come tornare a vivere il Natale?
Imparando a conoscere il nostro Grinch.
Chi è il Grinch e perché odia Natale
Sono pochi i grandi classici che tengono le famiglie unite davanti alla televisione: il Grinch è uno di questi. Un film della grande tradizione natalizia che ogni anno ci ricorda l’importanza di festeggiare le festività col sorriso, abbracciati dal calore delle persone che amiamo.
Ma oltre al divertimento, la figura del mostriciattolo verde in cui tanti si identificano può insegnarci qualcosa?
Partiamo dalle presentazioni.
Il Grinch è una creatura di fantasia con le sembianze di un mostro goffo e scontroso, ricoperto da folto pelo verde: un folletto burbero e dispettoso che abita all’interno di una grotta in cima al Briciolaio, sopra il paese di Chistaqua.
“È perché sono verde, non è vero?”
Il Grinch
Vive le feste con rifiuto e solitudine: il suo cuore “di due taglie più piccolo” lo porta infatti ad odiare il Natale con tutto sé stesso tanto da cercare di rubare lo spirito della festa.
Accade però qualcosa di inaspettato: nonostante i dispetti del folletto verde, lo spirito del Natale resiste e continua ad animare il paese dimostrando che l’amore spontaneo (il vero spirito) è più forte di tutto il resto.
“Sono il Grinch che ha rubato il Natale. E mi dispiace.”
Il Grinch
La storia del Grinch nasce nel 1957: in quell’anno il Dr. Seuss, pseudonimo dello scrittore Theodor Seuss Geisel, scrisse il libro da cui poi sarà tratto il famoso film con protagonista Jim Carrey nei panni dell’antipatico mostro. Un successo che, ancora oggi, torna a Natale per ricordarci che siamo soltanto noi a scegliere come viverlo.
Chi è davvero il Grinch?
La risposta ci arriva proprio dalla mente che lo ha concepito. Il Dr Seuss, infatti, ammette di aver creato la favola del Grinch per affrontare, grazie alla catarsi narrativa, il proprio legame con il Natale.
“Ho scritto del mio amico acido il Grinch per vedere se potevo riscoprire qualcosa sul Natale che ovviamente avevo perso.”
Dr. Seuss
Ci racconta che lui stesso aveva perso nel corso degli anni la magia del Natale, trovandosi a non riconoscere più la festa di fine anno come un momento di felicità.
La storia del Grinch nasce, dunque, da un bisogno personale dello scrittore che sperava, dando sfogo ai suoi sentimenti, di poterci dialogare, affrontarli e superarli ritrovando lo spirito natalizio, nella realtà/fantasia rubato dal “mostro”.
Perché l’hanno chiamata proprio Sindrome del Grinch?
C’è una spiegazione scientifica
Se alcune persone odiano il Natale, potrebbe esserci una spiegazione scientifica.
La cosiddetta Sindrome del Grinch prende il nome dal celebre personaggio della favola di Dr. Seuss, noto per detestare il Natale e per il suo cuore “due taglie più piccolo”.
Ma come mai è stato scelto proprio il Grinch per descrivere questo?
La risposta è una curiosa combinazione di scienza, psiche e fisiologia.
Nel 2015, un gruppo di ricercatori dell’Università di Copenaghen ha condotto uno studio pubblicato sul British Medical Journal per analizzare come il cervello umano risponde agli stimoli natalizi.
L’esperimento ha coinvolto 20 partecipanti, divisi in due gruppi: gli amanti del Natale e coloro che, al contrario, lo rifuggivano. Utilizzando una risonanza magnetica funzionale (fMRI), i ricercatori hanno monitorato le reazioni del cervello mentre i soggetti osservavano immagini a tema natalizio, come alberi addobbati, intervallate da immagini simili ma prive di decorazioni.
I risultati hanno mostrato che chi amava il Natale attivava una specifica rete neuronale, soprannominata il “Christmas spirit network“, caratterizzata da un aumento dell’attività cerebrale e del battito cardiaco alla vista delle immagini festive.
Al contrario, nei soggetti che odiano il Natale, questa risposta non si verificava. Ma qui entra in gioco la parte curiosa.
Il termine Sindrome del Grinch è stato in realtà confuso con una condizione medica reale chiamata sindrome da tachicardia posturale ortostatica. Questa condizione provoca un aumento anomalo del battito cardiaco quando una persona passa dalla posizione sdraiata a quella eretta.
E qui il collegamento con il Grinch diventa chiaro: proprio come il mostriciattolo verde con un cuore “di due taglie più piccolo”, anche le persone che mostravano rifiuto verso il Natale avevano un cuore che “batteva ad un ritmo diverso”.
Sebbene l’avversione verso il Natale non sia chiaramente sempre legata ad una condizione medica, l’associazione tra il Grinch e la fisiologia del cuore ha dato vita a questo curioso nome. Chi odia il Natale potrebbe non avere letteralmente un cuore più piccolo, ma la Sindrome del Grinch resta un simbolo di come alcune persone vivono questo periodo dell’anno in modo decisamente diverso dagli amanti delle festività.
La Sindrome del Grinch in Psicologia
In Psicologia, la sindrome del Grinch nasce da un bisogno interiore che si fa sempre più rumoroso, riconoscendo nei nostri sentimenti qualcosa di sbagliato e diverso rispetto a come tutti vivono le feste.
La sindrome del Grinch si manifesta come rifiuto di qualsiasi espressione festosa: si prova noia o indifferenza per le cene tra parenti e gli appuntamenti con amici o colleghi, i regali e le bancarelle natalizie non provocano più alcun effetto. Le luci e i colori sorridenti diventano d’un tratto grigi e freddi.
(Alcuni professionisti tendono a farla rientrare nell’universo delle Sindromi Depressive Stagionali, di cui fa parte il “Christmas Blues”, il “Blues delle festività o la “Summertime Sadness”.)
Proprio come l’elfo verde antipatico e solitario, chi è affetto dalla sindrome del Grinch, oltre a non vivere la gioia del Natale, sperimenta un senso di abbandono e solitudine proprio a causa della differenza con chi lo circonda. Sul volto delle famiglie c’è un apparente sorriso disteso e rilassato: tutti sembrano felici a Natale, tranne il “Grinch”.
Dietro alla sindrome, però, potrebbe esserci una matrice patologica di natura psichica. La repulsione per il Natale può sorgere infatti come conseguenza di un malessere interiore, di disturbi psicologici, sintomi depressivi o di un sentimento di malinconia. L’arrivo delle festività e il conseguente acuirsi del distacco tra la malinconia e la felicità collettiva, non fanno poi che aumentare gli effetti della sindrome del Grinch.
Per questo, è fondamentale far sentire la vicinanza a chi si sente più solo e abbandonato: spesso, infatti, il rifiuto del Natale è solo una maschera per coprire i sintomi depressivi e malinconici, cause di intenso dolore.
Solo così la magia del Natale può essere trasmessa da un cuore all’altro.
Riconoscere la Sindrome del Grinch: i sintomi
Vediamo insieme le manifestazioni più comuni e i sintomi più frequenti della Sindrome del Grinch.
È caratterizzata da un generale rifiuto del clima festoso tipico del Natale.
Chi ne soffre può sperimentare una vasta gamma di sintomi, sia emotivi che fisici, che trasformano ciò che per molti è un periodo felice in un momento difficile da affrontare.
Tra i più frequenti troviamo:
- Ansia: le aspettative legate al Natale, come i preparativi, gli obblighi sociali e il consumismo, possono generare una forte pressione emotiva. (Leggi anche: Come combattere l’ansia)
- Malinconia e tristezza: non riuscire a vivere il Natale come un momento di gioia familiare o amore può far emergere sentimenti di solitudine e nostalgia.
- Frustrazione: il divario tra le aspettative idealizzate delle festività e la realtà quotidiana crea un senso di fallimento o inadeguatezza.
- Insofferenza: luci, addobbi, panettone, e mercatini diventano oggetti di fastidio, simboli di un’esperienza che si preferirebbe evitare.
Oltre ai sintomi emotivi, molte persone che odiano il Natale possono sviluppare sintomi fisici e comportamentali, come:
- Stress: l’accumulo di impegni e il ritmo frenetico delle festività creano un sovraccarico mentale, che sfocia in stress e tensione.
- Irritabilità: la costante esposizione a simboli natalizi e obblighi sociali può aumentare l’intolleranza e provocare scatti di rabbia.
- Stanchezza e affaticamento: il peso delle aspettative e delle attività natalizie può far sentire esausti e privi di energia, accentuando un senso di svuotamento.
- Insonnia: l’ansia e lo stress associati a questa stagione possono disturbare il sonno, aggravando i sintomi di irritabilità e stanchezza.
Un altro aspetto comune della sindrome del Grinch è il ritiro sociale. Molte persone evitano attivamente le celebrazioni, preferendo isolarsi. Le manifestazioni di gioia collettiva appaiono fasulle e insopportabili, mentre le decorazioni e le tradizioni natalizie perdono ogni fascino, diventando simboli di una pressione sociale non voluta.
Perché odiare il Natale: le cause della Sindrome del Grinch
Cosa può portare ad un sentimento di repulsione verso una festa così amata e attesa durante tutto l’anno?
Le cause della sindrome del Grinch sono più comuni di quanto possiamo pensare…
Tra queste, potrebbero esserci:
- Regali, feste e occasioni forzate
- Ritmi frenetici
- Tensioni familiari
- Sentirsi soli
- Perdita di una persona cara
- Difficoltà finanziarie
Parliamo di stress finanziario ma non solo.
L’obbligo, percepito, di acquistare regali, la pressione di trovare il regalo perfetto, le feste, riunioni e cene, le occasioni sociali alle quali ci si sente costretti a partecipare, possono far sperimentare quella “mancanza d’aria” che in poco potrebbe portare a vivere un periodo disteso e di ricarica, con ansia.
“Vacanze? Chi, essere, cosa, ee?”
Il Grinch
Un’ansia che spesso è altrettanto la conseguenza dei ritmi lavorativi e familiari di fine anno, tra consegne, scadenze e impegni: una frenesia in grado di sopraffare anche le feste.
Dinamiche familiari complesse, infine, sono una probabile causa di repulsione per le festività natalizie che, per tradizione, sono il momento di massima vicinanza con i propri cari.
Tensioni esistenti, litigi, ma anche assenze, mancanze o perdite possono diventare ancora più evidenti durante il Natale, portando malinconia e solitudine.
Se hai avuto modo di sentir parlare di Christmas Blues (o depressione natalizia), avrai notato che le rispettive cause condividono molti aspetti comuni.
Se ti interessasse approfondire l’argomento, ti lascio qui l’articolo che ho scritto sul Christmas Blues.
Come smettere di odiare il Natale e superare la sindrome del Grinch
3 errori da non commettere per tornare ad apprezzare il Natale
Ecco 3 errori frequenti da correggere per affrontare e superare la sindrome del Grinch:
- Non sentirti in dovere di essere felice a Natale
Si sa, il Natale è per abitudine una festività che cerca di portare in ogni cuore allegria e gioia. Se però nel nostro stiamo vivendo altri sentimenti, non dobbiamo sentirci in colpa. Le emozioni per loro natura sono naturali e sorgono spontaneamente. Pensare di provare un’emozione sbagliata è già un grande errore. Ascolta le tue emozioni e, per quanto possibile, prova a conciliarle con il Natale. Rispetta ciò che senti e non portare a confronto con chi ti sta intorno o con gli immaginari delle feste. Vivi il tuo Natale!
- Non pensare di essere l’unico ad essere triste
Quando attorno notiamo soltanto persone felici e unite, è naturale immaginare di essere gli unici a provare un sentimento di malinconia o tristezza. Ricordati che non è affatto così: spesso indossiamo maschere che non trasmettono agli altri la nostra emotività. La tristezza è un sentimento importante e umano tanto quanto la gioia e il solo fatto di non provare allegria durante il Natale non è un motivo di diversità. Accetta e ascolta i suoi sentimenti, e trai il meglio dalla magia della festa.
- Non nascondere o esagerare i sentimenti che provi
Le emozioni sono uno strumento importantissimo di cui disponiamo per poter dialogare con noi stessi. Ascoltare le nostre emozioni e lasciarle esprimere naturalmente è la via più veloce per conoscerle e poterle affrontare davvero.
Ricordati di non reprimere ciò che senti, liberalo e ascoltalo: impara a dare un senso alla tua tristezza e non sarà più motivo di solitudine o diversità.
Concediti alcuni momenti personali in cui fermarti a riflettere sui pensieri che si fanno più ingombranti, impegnati a non giudicare le tue emozioni come positive o negative, adeguate o inadeguate. Ciascuna emozione emerge per un motivo e cerca di comunicare qualcosa.
Non nascondere o esagerare ciò che l’Io sta cercando di dirti: rischi soltanto di distogliere l’attenzione dai veri bisogni interiori.
Il Natale, le feste e l’anno nuovo sono un pretesto, un momento in cui la sindrome del Grinch può limitarci maggiormente. È importante però capire il senso dietro al nostro malessere, le cause o le necessità del nostro Io.
Imporsi un Natale felice, reprimendo il nostro vero Natale, significa soltanto rimandare il dialogo interiore nascondendo un disagio dietro un sorriso forzato.
E poi c’è forse il consiglio più concreto che io possa darti.
Ognuno di noi ha la possibilità di vivere la magia del Natale, ma è bene non confondere la magia “da film” delle festività con il vero spirito che dovrebbe accompagnarci sempre, non solo in questa occasione.
Il rischio è quello di leggere ogni consiglio come un bel pacchetto regalo, ma al suo interno vuoto.
Non sentirsi in dovere di provare qualcosa (1), non nascondere le vere emozioni provate (2) e, infine, non sentirsi diversi per via di queste (3).
La magia del Natale, però, non è quella che, la notte del 24, scende silenziosa dal camino.
Ecco il mio grande consiglio: vivi il Tuo Natale.
Come?
Prenditi del tempo per stare con te stesso, per rilassarti, per concederti ad una passeggiata o ad un nuovo hobby, per sentire vecchi amici o, se non farà per te, per ritrovare il piacere di passare le festività in “solitudine”, con l’ottima compagnia del tuo Io che sicuramente trarrà ben-essere da qualche piccola attenzione in più.
Insomma, cerca e insegui la Tua magia, che è anche nelle piccole cose che ci fanno stare bene.
Perché, come ci insegna il Grinch, quando si parla di “magia” dipende tutta da noi.
“Coraggio amico, è Natale!”
Il Grinch