Psoriasi Psicosomatica

Anna Rossoni

psoriasi psicosomatica

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Quando si deve parlare di Psoriasi Psicosomatica?

Ho scelto di scrivere questo articolo per darti tutte le informazioni di cui potresti aver bisogno se stai cercando di saperne di più sulla psoriasi psicosomatica, una patologia cutanea che la medicina ha accertato può nascere per cause di natura psicologica.

Sono proprio queste interazioni, quelle che avvengono tra la psiche e il corpo, l’oggetto di studio della cosiddetta Medicina Psicosomatica.

La psicosomatica

La Psicosomatica è una branca della medicina che osserva, studia e cerca di comprendere il legame tra i sintomi fisici del nostro corpo (disturbi, patologie, allergie ecc) e i malesseri della psiche.

La medicina Psicosomatica pone dunque in relazione la mente con il corpo, la sfera della “psiche” e il “soma”, occupandosi di rilevare e capire in che modo l’influenza delle emozioni può manifestarsi sul corpo.

In ogni individuo, queste due componenti (psiche e soma) dialogano costantemente tra loro con l’obiettivo di mantenere il miglior equilibrio di salute possibile: un’omeostasi fisica ed emotivo-affettiva.

Ciò avviene rendendo apparenti ed evidenti i disturbi e malesseri psicologici della persona tramite sintomi fisici: le malattie psicosomatiche.

Le malattie psicosomatiche della pelle

Con questa chiave di lettura, la malattia psicosomatica diventa il mezzo attraverso il quale il la mente “muta” si esprime, e lo fa con la “voce” del nostro corpo: un disagio, un rifiuto, un’incapacità, una sofferenza diventano sintomi impossibili da non vedere, sentire, ascoltare.

Il corpo viene quindi visto come la voce delle emozioni, che riescono ad esprimersi attraverso somatizzazioni fisiche (i sintomi) e le malattie psicosomatiche diventano il messaggio attraverso il quale l’organismo esprime i disagi profondi dell’individuo: la psoriasi psicosomatica è uno di questi

È infatti la prima malattia definita dalla medicina tradizionale come patologia psicosomatica, perché priva di una causa eziologica precisa.

Cosa causa la psoriasi psicosomatica?

Qual è il suo significato psicosomatico?

Come curare la psoriasi psicosomatica?

La psoriasi

La psoriasi è una patologia cutanea infiammatoria di tipo cronico e non infettiva che porta ad un’alterazione del sistema cutaneo e ad un’eccessiva produzione di strati epidermici.

psoriasi malattia psicosomatica della pelle

L’infiammazione cutanea provocata dalla psoriasi innesca nella pelle un disordine di crescita dei cosiddetti cheratinociti, le cellule più diffuse nel sistema cutaneo e deputati alla sua protezione dagli agenti esterni.

È la loro eccessiva produzione che porta alla formazione dei sintomi tipici della psoriasi: placche di colore rosso acceso, rivestite da squame biancastre, localizzate con maggiore frequenza sui gomiti, ma anche sulle ginocchia e sul cuoio capelluto.

Non è comunque atipico che questa patologia arrivi a rivestire tutte le aree corporee, comprese le unghie.

Le varie forme patologiche con cui la psoriasi può manifestarsi dipendono dalla localizzazione e dalla forma delle lesioni.

Le più diffuse forme di psoriasi sono:

  • Psoriasi “volgare” a placche
  • Psoriasi guttata
  • Psoriasi pustolosa
  • Psoriasi eritrodermica
  • Psoriasi seborroica
  • Psoriasi inversa
  • Psoriasi palmo-plantare
  • Psoriasi amiantacea
  • Onicopatia psoriasica
  • Artrite psoriasica

Trasmissione: la psoriasi è contagiosa?

No, la psoriasi non è contagiosa: si tratta infatti di una malattia cutanea non infettiva, che non si trasmette per contatto o scambio.

La propensione a contrarre la psoriasi è un carattere personale di natura psicologica, non fisica.

Incidenza: quando può comparire la psoriasi?

Con buona approssimazione è possibile affermare che la psoriasi potrebbe manifestarsi a circa 2 persone su 10, tra i 10 e i 40 anni.

La psoriasi, più nel dettaglio, è una malattia che può colpire una buona percentuale della popolazione, appunto stimata intorno al 2%.

Su età e genere, si è osservato che la psoriasi può presentarsi senza troppe differenze a tutte le età, indifferentemente a donne e uomini.

Un dato mostra, però, che il 75% dei casi si è individuato prima dei 40 anni, spesso con esordio giovanile o adolescenziale.

Esposizione: si può prendere il sole con la psoriasi?

Sì, è possibile prendere il sole con la psoriasi ricordandosi però di proteggersi applicando le adeguate misure e creme.

La psoriasi è una malattia che possiamo definire “stagionale”.

Ha uno sviluppo variabile in relazione al periodo dell’anno: tende a peggiorare in autunno, stabilirsi in inverno, e riacutizzarsi in primavera.

In estate, nonostante la possibile esposizione al sole, solitamente si allevia il grado di irritazione cutaneo dato dalla psoriasi, manifestando un generale miglioramento.

Psoriasi psicosomatica: sintomi

psoriasi psicosomatica sintomi

La psoriasi psicosomatica è facilmente riconoscibile perché si manifesta con sintomi caratteristici: un’eccessiva produzione di placche secche di varia forma, dal colore chiaro e argenteo e con grandezza variabile (si parla di millimetri fino a svariati centimetri), raramente pruriginose.

Le squame pallide e scollabili coprono zone dal rossore intenso, al contrario altamente pruriginose.

La localizzazione più frequente delle placche è sui gomiti e sulle ginocchia, in modo simmetrico.

Possono comunque emergere nella parte lombare e sacrale della schiena, sul cuoio capelluto, sui bordi delle unghie, sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi.

La psoriasi è una patologia che alterna momenti di riacutizzazione e di generale rilassamento.

Nelle aree interessate i medici hanno potuto individuare un aumento del numero di cellule nello strato più basale dell’epidermide, caratterizzate inoltre da una velocità di migrazione verso la superficie di 4-5 giorni: quasi 6 volte più velocemente rispetto ai normali 28.

Psoriasi psicosomatica: cause

La medicina tradizionale ha accertato che alla base della psoriasi non ci sono cause eziologiche precise.

L’insorgenza, il mantenimento ed eventuale esacerbazione dei sintomi (ma anche il loro miglioramento e guarigione) è il riflesso del vissuto emotivo ed interiore dell’individuo, di traumi o stress psicologici.

Ecco perché parliamo di psoriasi psicosomatica.

Alla base della psoriasi vi è dunque una combinazione di fattori genetici, ambientali e personali che, se non affrontati dal soggetto, emergono e somatizzano sulla cute. 

I fattori a cui la medicina attribuisce l’insorgere o il peggioramento della psoriasi sono:

  • Traumi emotivi
  • Traumi fisici
  • Infezioni streptococciche
  • Farmaci
  • Stress

Traumi emotivi

Un lutto, un abbandono, un divorzio o la fine di una relazione conflittuale sono esempi di traumi che lasciano il segno.

Segni che il nostro corpo può mostrare anche fisicamente, su ciò che di più appariscente abbiamo: la pelle.

Traumi fisici

Spesso la psoriasi insorge dopo un trauma come un incidente stradale, un ricovero per malattia, una frattura ossea, un intervento chirurgico particolarmente debilitante. 

Non è ancora chiaro se sia il trauma a indurre la psoriasi, oppure lo stress psichico conseguente, o entrambi.

Infezioni streptococciche

Le infezioni streptococciche sono la causa della psoriasi nella forma guttata, ma possono aggravare anche altre forme di psoriasi. In questi casi si deve procedere al trattamento dell’infezione con antibiotico.

Farmaci

Alcuni farmaci tra cui i beta bloccanti, il litio, i sali d’oro, gli antimalarici di sintesi sono considerati induttori di psoriasi o in grado di esacerbare psoriasi già in atto.

Stress

Lo stress rappresenta un fattore pro-infiammatorio per l’organismo ed è quindi considerato un fattore scatenante per molte malattie infiammatorie cutanee, compresa la psoriasi. Per esempio, molti pazienti riferiscono l’insorgenza delle prime manifestazioni cutanee a seguito di lutti gravi. 

Psoriasi e pelle: il significato psicosomatico

psoriasi significato psicosomatico

Quindi si può o addirittura si deve parlare di psoriasi psicosomatica?

Fino ad ora abbiamo scoperto che la Psicosomatica è quella branca della medicina che studia l’interazione tra psiche e soma, corpo e mente, e lo fa cercando di leggere “oltre” il sintomo fisico del corpo, di guardare attraverso di esso per comprendere i disagi emotivi alla base.

La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo e riveste un ruolo cruciale nella manifestazione di emozioni e malattie, anche psicosomatiche. 

Sono davvero tanti i disagi emotivi che trovano nella pelle il canale comunicativo diretto per manifestarsi all’esterno.

Dal rossore tipico dell’imbarazzo al pallore della paura, la sudorazione dell’ansia fino alla vera e propria produzione di strati cutanei che fungono da “corazza” e filtri col mondo esterno.

È questo il caso della psoriasi.

Ma la pelle, oltre a organo prediletto per l’espressione delle emozioni, è anche la sede di numerose patologie come, ad esempio, eritemi, edemi, eczemi, vitiligine e psoriasi. 

Con oltre 3000 malattie, è l’organo più suscettibile ai riflessi delle emozioni e del vissuto individuale e alcune di queste possono leggersi anche in chiave psicosomatica.  

È proprio in chiave psicosomatica che la pelle si configura come il teatro in cui si svolge il dialogo tra l’Io e l’ambiente esterno. I disturbi cutanei diventano rappresentazioni simboliche di situazioni non adeguatamente affrontate dall’Io, riflettendo e comunicando le condizioni emotive interiori in modi, forme e colori variabili, all’esterno.

Abbiamo poi scoperto che la psoriasi è una patologia che non ha cause fisiche e risulta priva di un’eziologia precisa e ricorrente.

È questo il motivo che ha portato la medicina tradizionale a definirla come la prima malattia di natura psicosomatica.

Il significato della psoriasi psicosomatica

La pelle, oltre alla sua funzione protettiva, è uno strumento psicologico esteso.

La sua funzione primaria è di “contenimento”: delimita e protegge il nostro corpo e la sua componente interiore (dunque anche quella emotivo-affettiva) dal mondo esterno. 

La pelle è il filtro che separa l’Io dall’esterno e, per questo, si comporta come un  ponte di collegamento, un canale di comunicazione che lega questi due emisferi.

La pelle è dunque anche il mezzo attraverso cui esprimiamo e comunichiamo con il mondo esterno, ma anche e soprattutto con noi stessi.

Nel mio articolo sulla somatizzazione, il processo che trasforma disagi psichici o emotivi in sintomi corporei, ho raccolto la stretta relazione tra la vita emotiva e la fisiopatologia del corpo umano. 

Veniamo al significato psicosomatico della psoriasi.

La pelle è un organo di scambio, di relazione e di contatto col mondo esterno. Quando una persona si nega la possibilità di ascoltare, comprendere e comunicare le proprie emozioni, queste emergono attraverso la pelle, che può diventare il palcoscenico di un dramma interiore. 

La psoriasi, quindi, può essere interpretata come un tentativo di iperprotezione, che avviene mediante la produzione eccessiva di squame e strati cutanei. 

In una prospettiva psicosomatica, si configura come una metafora della corazza che l’individuo erige tra sé e il mondo esterno. Questa condizione dermatologica evidenzia un contrasto visibile tra la parte bianca della pelle ispessita e il rossore sottostante, ciascuna con significati contrastanti.

La parte bianca della psoriasi manifesta un tentativo di separazione e protezione, e rappresenta quel blocco comunicativo, relazionale ed emotivo di cui parlavamo.

Il rossore sottostante, invece, arde, irrita e prude e rappresenta il tentativo di emergere più impulsivo e pulsionale delle stesse emozioni che gli strati chiari superiori cercano di nascondere. 

Allo stesso tempo, il rapido ciclo di rinnovamento cutaneo evidenzia il fallimento del tentativo di “cambiar pelle” e di rinnovarsi davvero. La rapida e continua desquamazione della pelle sottolinea che la vera sfida al rinnovamento è da giocarsi nell’Io interiore, non sulla pelle.

Tale contrapposizione tra la parte bianca e rossa può dunque essere interpretata come la tensione tra la volontà di rinnovamento e la paura ad aprirsi, a lasciare la certezza della condizione attuale per andare verso il nuovo, il non conosciuto e il rischio.

I modi di dire legati alla pelle, come “rischiare la pelle” o “cambiare pelle”, acquisiscono un significato più profondo in questo contesto, riflettendo il legame tra eventi fisici e psicologici.

Come curare la psoriasi psicosomatica

come curare la psoriasi psicosomatica

Le patologie psicosomatiche sono l’espressione di un disagio emotivo non correttamente ascoltato e affrontato.

Un intervento che miri alla sola risoluzione del sintomo, soprattutto per la psoriasi che è una malattia complessa, cronica e difficile da curare, non è proprio la soluzione più indicata.

Per curare la psoriasi occorre disponibilità, consapevolezza e voglia di curare prima di tutto i disturbi psicologici alla sua base.

Assertività, ascolto, comunicazione e sana relazione con le proprie emozioni sono le sole “creme” indicate per abbattere la corazza psicologica della psoriasi.

In uno psicologo o psicoterapeuta, specializzato in medicina psicosomatica, puoi trovare tutto l’aiuto di cui hai bisogno per iniziare un percorso di rinnovamento simile.

È sempre e comunque consigliato affiancare ad un percorso di cura psicologico anche le cure dermatologiche, per intervenire sul sintomo e rallentarne o migliorarne l’insorgere.

Insomma, la psoriasi psicosomatica simboleggia il tentativo, localizzato sulla cute, di cambiare, di rinnovarsi.

Se cerchi come alleviare la tua patologia, affidati a chi è in grado di indicarti la via per un vero rinnovamento, interiore e personale.

Anna Rossoni

Dott.ssa Anna Rossoni laureata in Psicologia presso Università di Padova, specializzata in medicina Psicosomatica presso Università di Padova.

Iscritta all’albo degli Psicologi del Veneto n.3953 sezione A.

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